«Con trucchi e inganni l’Unione europea apparecchia le tavole degli italiani»: è lo slogan lanciato da Coldiretti per denunciare l’elenco delle pratiche consentite dall’Ue, che finiscono per portare sulle nostre tavole cibi poco sani e molto contaminati.
Per l'associazione dei coltivatori la rigidità di alcuni vincoli sanitari europei danneggia i prodotti italiani. Nel mirino anche la proposta di eliminare l'indicazione del termine minimo di conservazione su pasta, riso e caffè.
Ecco il primo alimento «a rischio»: è il miele.
E’ possibile infatti venderlo senza indicazione sull’eventuale presenza di polline contaminato Ogm.
La mozzarella: una su quattro in vendita in Italia è stata ottenuta con semilavorati industriali che vengono dall’estero senza alcuna indicazione in etichetta (Ansa).
Il parmigiano e il grana Padano sono egualmente a rischio contraffazioni, secondo Coldiretti: possibili «imitazioni low cost importate senza indicazione della provenienza» (Ansa).
Carne: è consentita per alcune categorie la possibilità di non indicare l’aggiunta d’acqua fino al 5%(Ansa).
Per wurstel e mortadella l’Ue permette addirittura, secondo quanto segnala Coldiretti, di non indicare per niente l’aggiunta di acqua.
Per l’Ue, bisogna considerare cioccolato anche quello con l’aggiunta di grassi vegetali diversi dal burro di cacao.
Prosciutti: più di due su tre consumati in Italia sono ottenuti da maiali stranieri senza l’obbligo in etichetta di indicare la provenienza, denuncia Coldiretti.
Normative e vincoli europei, rileva Coldiretti, rende spesso impossibile il consumo di piatti della tradizione come la pajata laziale o la finanziera piemontese (foto)per via delle restrizioni all’utilizzo di interiora di bovino, imposte nel 2001 con l’allarme Mucca pazza e da allora mai rimosse.
Ora anche vongole e cannolicchi rischiano di scomparire dalle tavole - osserva Coldiretti - Non si possono più raccogliere a causa di normative ambientali.
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