Con appena 5.000 ettari di vigneti l'Alto Adige si posiziona tra i piccoli produttori di vino in Europa; in compenso vanta un'antica tradizione enologica. Il 78% della superficie collinare e di fondovalle è coperto da vigneti; il primato è detenuto dai paesi sulla Strada del vino.
La Schiava è' il vitigno base del Trentino Alto Adige. Viene vinificato in rosso con altri vitigni producendo vini rossi profumati, morbidi e piacevoli.
Ne esistono diverse varietà: Schiava Grossa, Schiava Gentile e Schiava Grigia.
L'uva Schiava presenta numerosi varianti ed è coltivata nella zona di Bolzano, nei dintorni di Merano, sui pendii soleggiati ed ai piedi delle colline della Val d'Adige e nell'Oltradige.
Vino gradevole, adatto in ogni occasione. Giovane e fresco, piacevolmente fruttato, asciutto e morbido, lievemente acido. Armonioso e delicato con toni lievemente marcati di ciliegia e mandorle amare. Le diverse varietà di Schiava dell'Alto Adige armonizzano con i piatti più vari della cucina locale, dallo spuntino a base di speck fino all'intero menu di un pasto. La Schiava è una pregiata uva da tavola, nota con il nome di "uva di cura di Merano".
La Schiava è un vitigno autoctono, anzi è IL vitigno autoctono per eccellenza del Sud Tirolo e per anni è stato quello più coltivato, arrivando anche al 70% sul totale delle uve prodotte in Alto Adige. Tutti producevano Schiava per autoconsumo e per i mercati tedesco ed austriaco.
Quei vini erano molto leggeri, semplici e di beva immediata. Col tempo la richiesta di altre tipologie, soprattutto i bordolesi, il Lagrein ed il Gewurztraminer, ha relegato la Schiava in una posizione più defilata, riducendone la presenza al 30% circa sul totale dei vigneti della provincia di Bolzano.
Per fortuna degli appassionati curiosi e di larghe vedute, alla diminuzione delle quantità si è accompagnata un aumento della qualità di questo vino, anche se la sua immagine non è di molto appeal.
La schiava Gschleier 2010 proviene da un vigneto di 12 ettari di cui 2 coltivati a Schiava, posta nei pressi di Cornaiano, con viti che vanno dagli 80 ai 110 anni motivo per cui in etichetta si può fregiare della dicitura “Alte Reben” cioè vecchie viti. Il vino si presenta di un bel colore rubino trasparente, inebrianti i profumi di viola e spezie e poi la fragola. Bocca succosa, fresca, tannino leggiadro, con una eleganza non comune ed un lungo ritorno speziato
La Schiava Elda proviene da un vigneto posto sulla collina di Santa Maddalena, dove si trovano vecchi filari di Schiava intervallati da qualche altra varietà: Lagrein Pinot Nero ed altro. Il tutto viene vinificato insieme e imbottigliato come vino da tavola, quindi niente annata in etichetta ma il lotto riporta la sigla “L07″. Bottiglia meravigliosa: un bel rubino, naso di frutti di bosco, mineralità accentuata, una speziatura fascinosa (pepe nero, ma anche zenzero), addirittura il cuoio. in bocca si ritrovano le stesse sensazioni con acidità e tannino vivaci. Lunghissimo.
Abbinamenti:
1.- Formaggio fresco in mantello di speck su un letto d’indivia belga.
2.- Rotolo di speck con ricotta e finferli.
3.- Scaloppina di tacchino con mozzarella e pomodorino.
4.- Adana Köfte secondo piatto tipico della cucina turca.
5.- Pollo con perine, cannella e zafferano.
Se ti è piaciuta la ricetta , iscriviti al feed cliccando sulla maglietta per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:
Trovato questo articolo interessante? Condividilo sulla tua rete di contatti Twitter o sulla tua bacheca su Facebook. Diffondere contenuti che trovi rilevanti aiuta questo blog a crescere. Grazie! CONDIVIDI SU!
0 commenti :
Posta un commento