Questo piatto nasce dall’idea di abbinare i prodotti della mia terra, quali la patata e la mela, ai calamari, prodotto di un mare a me vicino. Le olive e l’olio aggiungono un senso di mediterraneità che amo molto
Ingredienti: per 5 persone
5 calamari medi
8 uova di quaglia
300 g di patate già sbucciate
150 g di mele gialle senza torsolo, ma con la buccia
75 g di cipolla
30 g di aglio
15 g di olive nere
1 limone
4 rametti di rosmarino
100 g di olio extravergine di oliva
zucchero
noce moscata
sale
pepe bianco
Preparazione:
- Preparate la crema di patate e mele: tritate la cipolla e 5 g di aglio; poneteli in una pentola con 20 g di olio extravergine di oliva e le mele a pezzetti.
- Fate dorare il tutto e aggiungete le patate tagliate a cubetti, una scorzetta di limone, il sale, un pizzico di zucchero, pepe bianco e noce moscata grattugiata.
- Coprite con 900 g di acqua e fate cuocere per 5 minuti. Frullate e passate il composto da un colino fine.
- Preparate i calamari: pulite e tagliate a striscioline i molluschi, fateli dorare in padella con 30 g di olio extravergine di oliva, 2 fette di limone, il rosmarino e il restante aglio tagliato a spicchi.
- Fate rassodare le uova di quaglia e sgusciatele.
- Versate in cinque fondine la crema tiepida di patate e mele e i calamari, tagliate a metà le uova sode di quaglia e disponetene tre metà per piatto insieme con le olive nere divise in due.
- Per ultimo condite con pepe bianco e abbondante olio extravergine di oliva.
Vino consigliato: Trebbiano di Romagna, Tocai dei Colli Berici, Sauvignon dei Colli di Parma.
Riconosciuto dalla Denominazione di Origine Controllata nel 1973, il Trebbiano di Romagna è insieme al Sangiovese il simbolo enologico della regione a sud del Po. L'origine della sua coltivazione in Romagna è antica, sembra risalire addirittura al periodo degli Etruschi e dei Romani, quando vennero impiantati i primi vitigni di Trebulanus sulle terre bonificate della Romagna e sulle colline preappenniniche.
Il Trebbiano di Romagna DOC è prodotto nelle zone collinare delle province di Bologna, Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna. Il vitigno è a bacca bianca, con grappoli medio-grandi e compatti e alati. L’acino è di dimensioni medie, con buccia consistente, di colore verde-giallognolo e ricca di pruina.
Nel calice si presenta di colore giallo paglierino, più o meno intenso. L’aroma è vinoso e fruttato, particolarmente gradevole e con sentori di frutta bianca e di erbe aromatiche.
Al palato è armonico, secco, giustamente fresco (acido) e sapido. È un vino particolarmente leggero e delicato, ideale da consumarsi giovane, entro l'anno successivo alle vendemmia.
Il Trebbiano di Romagna DOC va servito in calice a tulipano a stelo lungo a una temperatura di 8/10° C. Ottimo come aperitivo, si sposa egregiamente con antipasti delicati, a base di pesce o di verdure. In Romagna accompagna la piadina con lo "squacquerone", formaggio fresco locale, e con i salumi come il prosciutto crudo e il salame.
Alcune (eno-) curiosità.
Il Trebbiano di Romagna degustato appartiene alla linea Brumale del Consorzio Caviro: una linea prodotta con le più pregiate varietà di uve italiane, la cui immagine è strettamente legata alle tradizioni nazionali di vinificazione e che annovera anche Sangiovese di Romagna, Montepulciano d’Abruzzo, Nero d’Avola, Grecanico Inzolia, Rosso Sicilia.
Forte di 41 cantine associate e più di 20.000 viticoltori su tutto il territorio italiano, il Consorzio Caviro è oggi l’azienda leader del settore vitivinicolo nazionale. Grazie all’esperienza dei soci e alla loro profonda conoscenza del vino, Caviro può vantare un’efficace "rete di qualità" che assicura il controllo sull'intera filiera produttiva e di conseguenza sulle caratteristiche di ogni singola linea di prodotto commercializzata.Se ti è piaciuta la ricetta , iscriviti al feed cliccando sulla maglietta per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:
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I calamari sono venduti freschi o congelati; è preferibile scegliere molluschi piccoli (più giovani) perché sono più teneri e gustosi.
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