Il flan di cotechino con spinaci e patate purè è una preparazione molto diffusa in Emilia Romagna.
Ingredienti: per 4 persone
1 Cotechino Modena di 800 g circa
600 g di patate
200 g di spinaci
80 g di burro
1/2 l di latte
sale
Preparazione: 25’ più 15’ di riposo + 2 ore e 50’ di cottura
- Punzecchiate il cotechino con uno stecchino, mettetelo in una casseruola con acqua fredda e portatelo a ebollizione a fuoco molto lento (se preferite, prima di bucherellarlo avvolgetelo strettamente in un foglio di alluminio che farà da “camicia”).
- Quindi abbassate la fiamma e fate sobbollire per circa 2 ore e mezzo.
- Spegnete il fuoco e lasciate riposare il cotechino per 15 minuti. Sgocciolatelo e sminuzzatelo.
- Lavate le patate e fatele cuocere in abbondante acqua leggermente salata per almeno 35 minuti, calcolati dal momento dell’ebollizione.
- Scolatele, sbucciatele e passatele allo schiacciapatate ancora calde.
- Versate il composto ottenuto in una casseruola con il burro e mescolate.
- Aggiungete il latte freddo, poco alla volta, continuando a mescolare fino a ottenere un composto soffice e omogeneo, quindi unite il cotechino sminuzzato.
- Sbollentate gli spinaci già mondati in pochissima acqua leggermente salata, poi sgocciolateli.
- Foderate con una parte delle foglie di spinaci uno stampo rettangolare a bordi alti, versatevi il composto di purè e cotechino e infine copritelo con le restanti foglie.
- Passate la preparazione nel forno preriscaldato a 160 °C, facendola cuocere per 20 minuti a bagnomaria e coperta con un foglio di alluminio.
- Sformate e servite subito.
Vino consigliato: Il sapore del cotechino, ingentilito dalla presenza delle patate dal gusto neutro, non richiede vini particolarmente corposi. Si possono scegliere giovani e freschi come il Lambrusco di Sorbara o il Trento, che è la denominazione dello spumante doc del Trentino.
Si ricava dall'omonimo vitigno, il Lambrusco di Sorbara appunto, varietà indigena e di antiche origini. Il grappolo è spargolo a forma conica, con acini sferoidali e a seconda dell'annata si presenta più o meno acinellato (i chicchi rimangono del diametro di pochi millimetri). Ciò è dovuto ad una anomalia floreale che provoca una sensibile perdita di prodotto. E' ormai appurato che questo fenomeno, tipico del Lambrusco di Sorbara, è provocato soprattutto dalla sterilità del polline. In alcune annate si verificano perdite produttive che superano i due terzi del raccolto.
E' principalmente questa sua particolare caratteristica che contribuisce a renderlo unico, facile da ricordare e soprattutto pregiato, una peculiarità che lo contraddistingue tra tutti gli altri tipi di Lambrusco e lo accomuna ad altri vitigni, nobilissimi, coltivati in Italia e in Francia (un esempio tra tutti è il Picolit). Come si diceva, la produzione è sempre piuttosto scarsa ed in certi anni molto avara. Ma se la quantità difetta, la qualità invece è sempre elevatissima. Per facilitare la fecondazione del Sorbara esso si coltiva sempre con una percentuale di Lambrusco Salamino posto fianco a fianco nel medesimo vigneto.
cliccando sulla maglietta per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:
Trovato questo articolo interessante? Condividilo sulla tua rete di contatti Twitter o sulla tua bacheca su Facebook. Diffondere contenuti che trovi rilevanti aiuta questo blog a crescere. Grazie! CONDIVIDI SU!
0 commenti :
Posta un commento