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Flan di cotechino con spinaci e patate.

Pubblicato da Maria Susana Diaz il 12/10/2013 | 14:50

Il flan di cotechino con spinaci e patate purè è una preparazione molto diffusa in Emilia Romagna.

Ingredienti: per 4 persone

1 Cotechino Modena di 800 g circa
600 g di patate
200 g di spinaci
80 g di burro
1/2 l di latte
sale

Flan di cotechino

Preparazione: 25’ più 15’ di riposo + 2 ore e 50’ di cottura

  • Punzecchiate il cotechino con uno stecchino, mettetelo in una casseruola con acqua fredda e portatelo a ebollizione a fuoco molto lento (se preferite, prima di bucherellarlo avvolgetelo strettamente in un foglio di alluminio che farà da “camicia”).
  • Quindi abbassate la fiamma e fate sobbollire per circa 2 ore e mezzo.
  • Spegnete il fuoco e lasciate riposare il cotechino per 15 minuti. Sgocciolatelo e sminuzzatelo.
  • Lavate le patate e fatele cuocere in abbondante acqua leggermente salata per almeno 35 minuti, calcolati dal momento dell’ebollizione.
  • Scolatele, sbucciatele e passatele allo schiacciapatate ancora calde.
  • Versate il composto ottenuto in una casseruola con il burro e mescolate.
  • Aggiungete il latte freddo, poco alla volta, continuando a mescolare fino a ottenere un composto soffice e omogeneo, quindi unite il cotechino sminuzzato.
  • Sbollentate gli spinaci già mondati in pochissima acqua leggermente salata, poi sgocciolateli.
  • Foderate con una parte delle foglie di spinaci uno stampo rettangolare a bordi alti, versatevi il composto di purè e cotechino e infine copritelo con le restanti foglie.
  • Passate la preparazione nel forno preriscaldato a 160 °C, facendola cuocere per 20 minuti a bagnomaria e coperta con un foglio di alluminio.
  • Sformate e servite subito.

Vino consigliato: Il sapore del cotechino, ingentilito dalla presenza delle patate dal gusto neutro, non richiede vini particolarmente corposi. Si possono scegliere giovani e freschi come il Lambrusco di Sorbara o il Trento, che è la denominazione dello spumante doc del Trentino.

lambrusco di sorbara

Si ricava dall'omonimo vitigno, il Lambrusco di Sorbara appunto, varietà indigena e di antiche origini. Il grappolo è spargolo a forma conica, con acini sferoidali e a seconda dell'annata si presenta più o meno acinellato (i chicchi rimangono del diametro di pochi millimetri). Ciò è dovuto ad una anomalia floreale che provoca una sensibile perdita di prodotto. E' ormai appurato che questo fenomeno, tipico del Lambrusco di Sorbara, è provocato soprattutto dalla sterilità del polline. In alcune annate si verificano perdite produttive che superano i due terzi del raccolto.

E' principalmente questa sua particolare caratteristica che contribuisce a renderlo unico, facile da ricordare e soprattutto pregiato, una peculiarità che lo contraddistingue tra tutti gli altri tipi di Lambrusco e lo accomuna ad altri vitigni, nobilissimi, coltivati in Italia e in Francia (un esempio tra tutti è il Picolit). Come si diceva, la produzione è sempre piuttosto scarsa ed in certi anni molto avara. Ma se la quantità difetta, la qualità invece è sempre elevatissima. Per facilitare la fecondazione del Sorbara esso si coltiva sempre con una percentuale di Lambrusco Salamino posto fianco a fianco nel medesimo vigneto.

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A proposito di: Maria Susana Diaz

Ho deciso di aprire questo blog, per condividere insieme ad altre persone la passione che ho per la cucina, da qui il titolo del blog, non mancheranno ricette classiche, rivisitate, personali e cercherò di spaziare il più possibile. Le ricette che troverete rispecchiano il mio quotidiano, spero di riuscire per quanto sia la mia modesta esperienza di poter esservi utile nei miei consigli, perchè qualunque cosa decidiate di fare, la cucina richiede tempo, amore e passione.

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