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La cucina emiliana ci propone un secondo di carne tipico di questa terra: il maiale al latte.

Pubblicato da Maria Susana Diaz il 19/10/2013 | 12:44

Ingredienti: per 4 persone

900 g di filetto di maiale
1 l di latte
3 spicchi di aglio
1/2 cipolla
1 carota
10 g di prezzemolo
1 foglia di alloro
1 cucchiaio di olio di oliva
sale
pepe

Maiale al latte

Preparazione: 15’ + 1 ora di cottura

  • Praticate tre incisioni nella carne e introducetevi gli spicchi di aglio dopo averli sbucciati.
  • Sbucciate la cipolla e tritatela finemente insieme con la carota e il prezzemolo mondato e lavato.
  • Scaldate l’olio in una casseruola e rosolatevi il maiale in modo uniforme; dopo circa 4 minuti togliete la carne, abbassate la fiamma e aggiungete le verdure tritate.
  • A queste, una volta appassite, ossia dopo circa 10 minuti, unite la carne.
  • Versate il latte bollente in modo da coprire completamente la carne.
  • Tale procedura permette di rosolare la carne e appassire le verdure a due temperature diverse.
  • Una volta versato il latte, abbassate la fiamma e fate cuocere a recipiente coperto per circa 40 minuti; quindi togliete il coperchio e continuate la cottura per altri 10 minuti.
  • Sgocciolate il maiale, eliminate l’alloro e servitelo con la salsa filtrata a parte.
  • Questo è il piatto emiliano.
  • Se preferite il maiale con la crosticina fate cuocere qualche fetta di carne nel latte come spiegato, e cuocete a parte, nel forno il filetto o la lonza.
  • Eliminate infine la carne dal latte e servite la salsa con l’arrosto ottenuto.

Vino consigliato: Il latte conferisce una piacevole nota “dolce” al piatto; per assecondarla, evitando distonie, si scelgano vini dall’impatto morbido e di gusto non tannico, come il Merlot dei Colli Bolognesi, o il Dolcetto di Dogliani.

dolcetto di dogliani

La zona di produzione del Dolcetto di Dogliani è rappresentata dai comuni di Bastia, Belvedere Langhe, Clavesana, Ciglié, Dogliani, Farigliano, Monchiero, Rocca di Ciglié ed in parte dal territorio dei comuni di Roddino e Somano, in provincia di Cuneo.

Il Dolcetto di Dogliani fu il vino del Presidente Einaudi, nativo di queste terre, che da convinto estimatore nonché produttore lui stesso, fu tra i primi a gettare le premesse per una concreta valorizzazione e affermazione di questo vino. La coltivazione di questo vitigno in zona risale al lontano 1500, come si evince da citazioni negli ordinati comunali.E' senza dubbio il dolcetto che più si avvicina alla perfezione ideale del carattere di vinosità, giovane e gioviale, fresco e fragrante, di moderata acidità, sincero e immediato, che rivela la sua nascita su i versanti forse più alti delle terre di Langa, dove trova condizioni di grande favore.

Abbinamenti e temperatura di servizio.
Temperatura di degustazione: 16-20° C.
Per gustare completamente tutte le qualità del Dolcetto di Dogliani Superiore sturare la bottiglia a temperatura ambiente, maneggiando delicatamente per evitare di scuotere l'eventuale deposito.
Consigliato dagli intenditori per tutte le mense, si sposa in particolare con i piatti tipici langaroli e con cibi robusti, leggermente piccanti. Infatti il Dolcetto è un vino che accompagna piacevolmente tutto il pasto e che accompagna felicemente sopratutto antipasti piemontesi, salumi, arrosti, carni bianche e formaggi molli o semiduri della zona d'origine.

dolcettodidoglianizona

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A proposito di: Maria Susana Diaz

Ho deciso di aprire questo blog, per condividere insieme ad altre persone la passione che ho per la cucina, da qui il titolo del blog, non mancheranno ricette classiche, rivisitate, personali e cercherò di spaziare il più possibile. Le ricette che troverete rispecchiano il mio quotidiano, spero di riuscire per quanto sia la mia modesta esperienza di poter esservi utile nei miei consigli, perchè qualunque cosa decidiate di fare, la cucina richiede tempo, amore e passione.

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