Ingredienti: per 4 persone
350 g di fettuccine all’uovo fresche
300 g di asparagi
300 g di piselli sgranati
80 g di pancetta
3 pomodori maturi
1 spicchio di aglio
1 rametto di rosmarino
50 g di grana grattugiato
4 cucchiai di olio di oliva
sale
Preparazione: 15’ più il tempo di riposo + 30’ di cottura
- Mondate gli asparagi eliminando la parte legnosa del gambo e lavateli in acqua corrente raschiandoli se necessario.
- Raccoglieteli in uno o più mazzi e legateli con spago da cucina, quindi poneteli in una pentola alta e stretta parzialmente riempita d’acqua bollente salata, in modo che le punte fuoriescano così da cuocere al vapore, e scolateli dopo 10 minuti.
- Fate cuocere i piselli in acqua bollente per 10 minuti, o fin quando saranno teneri, salandoli a fine cottura, quindi scolateli.
- Sbollentate i pomodori in acqua salata per 30 secondi; sgocciolateli, sbucciateli, privateli dei semi e tagliatene a pezzi la polpa.
- Fate scaldare l’olio in una padella e soffriggete lo spicchio d’aglio sbucciato e intero, il rosmarino e la pancetta tagliata a fettine, mescolate e dopo 2 minuti unite gli asparagi, i piselli e lasciate insaporire per altri 2 minuti.
- Eliminate aglio e rosmarino, versate la polpa di pomodoro e dopo 1 minuto unite le fettuccine, che avrete fatto cuocere in abbondante acqua bollente leggermente salata.
- Saltate la pasta e le verdure velocemente a fiamma alta, quindi trasferitele in una zuppiera, cospargete di grana tagliato a scaglie sottili e servite.
Vino consigliato: la preparazione, pur utilizzando la pancetta, si può ritenere delicata, anche per la presenza degli asparagi; va quindi servita con vini di corposità sottile come il Trebbiano di Romagna o l’Alcamo.
Riconosciuto dalla Denominazione di Origine Controllata nel 1973, il Trebbiano di Romagna è insieme al Sangiovese il simbolo enologico della regione a sud del Po. L'origine della sua coltivazione in Romagna è antica, sembra risalire addirittura al periodo degli Etruschi e dei Romani, quando vennero impiantati i primi vitigni di Trebulanus sulle terre bonificate della Romagna e sulle colline preappenniniche.
Il Trebbiano di Romagna DOC è prodotto nelle zone collinare delle province di Bologna, Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna. Il vitigno è a bacca bianca, con grappoli medio-grandi e compatti e alati. L’acino è di dimensioni medie, con buccia consistente, di colore verde-giallognolo e ricca di pruina.
Nel calice si presenta di colore giallo paglierino, più o meno intenso. L’aroma è vinoso e fruttato, particolarmente gradevole e con sentori di frutta bianca e di erbe aromatiche.
Al palato è armonico, secco, giustamente fresco (acido) e sapido. È un vino particolarmente leggero e delicato, ideale da consumarsi giovane, entro l'anno successivo alle vendemmia.
Il Trebbiano di Romagna DOC va servito in calice a tulipano a stelo lungo a una temperatura di 8/10° C. Ottimo come aperitivo, si sposa egregiamente con antipasti delicati, a base di pesce o di verdure. In Romagna accompagna la piadina con lo "squacquerone", formaggio fresco locale, e con i salumi come il prosciutto crudo e il salame.
Alcune (eno-) curiosità.
Il Trebbiano di Romagna degustato appartiene alla linea Brumale del Consorzio Caviro: una linea prodotta con le più pregiate varietà di uve italiane, la cui immagine è strettamente legata alle tradizioni nazionali di vinificazione e che annovera anche Sangiovese di Romagna, Montepulciano d’Abruzzo, Nero d’Avola, Grecanico Inzolia, Rosso Sicilia.
Forte di 41 cantine associate e più di 20.000 viticoltori su tutto il territorio italiano, il Consorzio Caviro è oggi l’azienda leader del settore vitivinicolo nazionale. Grazie all’esperienza dei soci e alla loro profonda conoscenza del vino, Caviro può vantare un’efficace "rete di qualità" che assicura il controllo sull'intera filiera produttiva e di conseguenza sulle caratteristiche di ogni singola linea di prodotto commercializzata.
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