Se dovessimo descrivere il Gewurztraminer con una sola parola sarebbe sontuoso. È scintillante, con profumi esotici e conturbanti, cremoso in bocca, persistente, con un bouquet pronto ad esplodere da un momento all’altro, eppure dietro a tutta questa abbondanza c’è un problema, comune anche agli altri cosiddetti vitigni “aromatici”. Non si nasconde, è un vino che si riconosce non appena si accosta il naso al bicchiere; elegante, ma a volte fin troppo compiaciuto della propria nobiltà.
Se siete di quelli che amano i vini misteriosi che si scoprono lentamente, non ci siamo, l’esuberanza del Gewurztraminer è riconoscibilissima, palpabile e alcolica, anche se la sua carica speziata a base di chiodi di garofano, pepe e panpepato, così inconsueta per un bianco, invita ad una lettura che non risulta mai banale. Certo, una volta che avrete bevuto dieci Gewurztraminer, lo saprete riconoscere a occhi chiusi, ma non per questo smetterà di stupirvi con la sua complessità.
Una distesa di Gewürztraminer allevato con le tipiche pergole sudtirolesi Spesso si sente dire che il Gewurztraminer è difficile da abbinare, perché non è il classico bianco flessibile: dovrebbe avere più acidità e profumi meno invadenti; in più non è agile come il Pinot Grigio né nobile come il Riesling né trendy come lo Chardonnay. Sciocchezze. Non esiste altro bianco che abbia la stoffa per domare pietanze che gli altri possono solo sognare, come ad esempio il tartufo, il foie gras e ricche preparazioni a base di uova, vedi la Quiche Lorraine.
Un po’ di storia e i luoghi del Gewurztraminer.
Fin dal 1145 se ne hanno notizie documentate a Traminer—da cui Traminer aromatico, come è chiamato in Italia—nelle cui terre sabbiose, ricche di argille e limo, trova condizioni ideali. In particolare sull’altopiano di Sella, il cru più prestigioso, ad altezza 450 metri, speculare a quello di Mazzon. La qualità della zona è fuori discussione, quindi!
Gli involtini Thai diventano pura poesia quando sono abbinati al Gewurz Se ci allarghiamo un attimo, noteremo che il lembo di terra che va da Termeno fino ad Appiano è vitato a Gewurztraminer con ottimi risultati e, procedendo ancora verso nord, le valli d’Isarco, Valdadige e Venosta restituiscono vini molto differenti, ma non meno interessanti. I terreni più “freddi” e sassosi sgrassano il vino, conferendogli nitidezza e una sapidità deliziosa. In Trentino è ancora una volta la zona tra Lavis e Cembra a produrre le bottiglie migliori, caratterizzate da uno stile asciutto e raffinato.
Se volessimo tracciare una mappa del vitigno Traminer aromatico, potremmo definire la zona di Termeno la più generosa, con vini caldi, da cui affiorano profumi densi a prevalenza speziata e di frutta matura, mentre sia a nord che a sud i vini tendono ad assumere un carattere roccioso: la consistenza si affila, l’acidità si accentua e rende croccante il vino, in cui scemano le spezie e predominano i sentori floreali.
Fuori dall’Italia, meritano una menzione i vini della valle del Reno. Quelli alsaziani sono intrisi di spezie, intensi, secchi e pungenti, con forti sentori tropicali e un’acidità fantastica. Quelli della sponda tedesca, Gewurz (spezia) dopo tutto viene dal tedesco, sono meno battaglieri e spesso si percepisce un residuo zuccherino che rende il vino più scorrevole.
Angolo dell’intenditore.
Il tempio di Segesta. Grandioso e un po' decadente, come il Gewurztraminer Come riconoscere il Gewurztraminer? La consistenza nel bicchiere è notevole, quelli più ricchi possono risultare densi, quasi oleosi. Il colore è giallo dorato, molto invitante; ambrato ramato per le vendemmie tardive.
Quando si annusa il calice si viene catapultati in una piantagione tropicale. Mango, ananas, frutto della passione e litchi, tutti ben distinti, ma sempre ingentiliti da petali di rosa, glicine, ginestra, miele, anice a cui fanno eco cannella, pepe e noce moscata. Altri frutti sono mele, pere, pesche, mandarini, arance e cedro, a volte è la buccia caramellata o candita a farsi sentire; e poi quello più affascinante: l’albicocca secca, l’uvetta sultanina e il dattero uniti in una sensazione che avvolge come un turbine di piacere. Burro e panettone nei più opulenti.
Sushi time! Ma passiamo al gusto, ed è qui che possono sorgere i problemi: se il vino non dovesse avere il giusto equilibrio tra acidità, sapidità e parti morbide, risulterebbe flaccido. Tutte le seduzioni aromatiche si trasformerebbero in un’accozzaglia pastosa e non c’è nulla di più deludente di un calice di rimpianti. Ma non temete, difficilmente dimenticherete la gioia che il Gewurztraminer sa dare, specialmente quelli attaccati da botrytis: oro liquido in grado di reggere affinamenti molto lunghi.
Come servire il Gewurztraminer?
La temperatura di servizio del Traminer aromatico è quella classica dei bianchi complessi e molto profumati, 10-12°C, tuttavia potete sperimentare: qualche grado in meno per accentuare un’acidità carente oppure in più per esaltare i profumi di un vino particolarmente acido.
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