Ingredienti: per 4 persone
300 g di mortadella tagliata a fette piuttosto alte
200 g di ricotta
80 g di pistacchi sgusciati
1 dl di panna da cucina
1 cucchiaio di senape di Digione
preparato granulare per 2,5 dl di gelatina
sale
pepe
Preparazione: 40’ più il tempo di raffreddamento + 10’ di cottura
- Private la mortadella della sottile pellicina esterna.
- Riducetela a pezzetti e mettetela nel bicchiere del frullatore insieme con la ricotta ben scolata dal siero e sbriciolata, la senape e la panna da cucina.
- Frullate il tutto ottenendo un composto liscio e omogeneo.
- Versate il composto in una ciotola; salatelo poco e pepatelo generosamente, quindi copritelo e passatelo in frigorifero.
- Preparate la gelatina: usate il prodotto granulare disciolto in acqua e cotto seguendo le indicazioni riportate sulla confezione.
- Lasciatelo raffreddare, quindi unitelo al composto di mortadella e ricotta.
- Mescolate bene il tutto, amalgamando gli ingredienti e passate in frigorifero per almeno 15 minuti, così che la gelatina si rapprenda perfettamente.
- Versate la mousse in una terrina di servizio o in piccole ciotoline monoporzione, decoratela con i pistacchi grossolanamente tritati e servite accompagnando con fette di pane casereccio.
Vino consigliato: la componente grassa della mousse va equilibrata con un Ortrugo dei Colli Piacentini Spumante, o con un Colli Bolognesi Pignoletto Spumante.
Il vitigno ortrugo è una tipologia autoctona dei colli piacentini. Da sempre diffusa in tutto il territorio e da sempre coltivata, veniva utilizzata principalmente come uva da taglio. Solo a partire dagli anni settanta, a seguito dell'interessamento di alcuni viticoltori locali, comincia ad essere vinificato in purezza divenendo in breve tempo, nel territorio piacentino, il bianco più diffuso. La storia del vino piacentino in generale e dell'ortrugo in particolare in "Monografia Vitivinicola della Provincia di Piacenza", Piacenza 1967, di Giuseppe Fogliani (Università Catt. Sacro Cuore) e Giovanni Battista Vecchia.
L’Ortrugo è un vitigno autoctono il cui nome deriva dai termini dialettali ortr ug, cioè “altra uva”; il vitigno era infatti chiamato così per distinguerlo dalla Malvasia con cui era ed è ancora allevato.
Il vino Ortrugo DOC si ottiene dalle uve dell’omonimo vitigno (minimo 90%) eventualmente completato da uve di altri vitigni a bacca bianca autorizzati e raccomandati nella zona di produzione. Viene prodotto anche nella versione spumante.
La storia e le caratteristiche di questo vitigno da sempre presente sulle colline piacentine ma che sembrava essere perduto. E’ stato ritrovato all’inizio degli anni Settanta e sono cominciate le vinificazioni sperimentali, da lì alla situazione odierna la strada fatta è stata veramente tanta
Abbinamenti:
Antipasti assortiti, anche a base di salumi o pesci affumicati, primi piatti leggeri, secondi piatti a base di verdura o di pesce, Prosciutto di Parma, frittate, erbazzone, minestre di verdure.
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