La carne degli agnelli e dei capretti, per la sua tenerezza, rende bene nelle varie cotture al tegame tra cui, oltre alla ricetta qui accanto, ricordiamo l’altra cosiddetta “in salsa bianca”, cioè con olio, uovo e limone. Spesso questi piatti vengono completati con riso pilaf.
Ingredienti principali:
agnello
finocchietti
pelati oppure concentrato di pomodoro
Ricetta per persone n.
6
Note:
866 calorie a porzione
Ingredienti:
1/2 agnello (circa 2 kg e 500 g)
1 kg di finocchietti
250 g di pelati oppure 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
1 cipolla
farina
olio
sale
pepe
Preparazione: 30’ + 70' di cottura
- Tagliate l’agnello a pezzi non troppo grandi, lavateli, asciugateli, salateli, pepateli e infarinateli.
- In una padella scaldate un bicchiere d’olio, fatevi rosolare lo spezzatino di agnello.
- Aggiungete la cipolla tritata e lasciatela diventare dorata.
- Unite i pelati passati oppure un cucchiaio di concentrato di pomodoro diluito in poca acqua tiepida.
- Mescolate e continuate la cottura a fuoco medio.
- In una casseruola versate mezzo litro d’acqua, ponete sul fuoco e lessatevi i finocchietti per 10 minuti, quindi sgocciolateli e teneteli da parte.
- Travasate tutta l’acqua di cottura dei finocchietti nel recipiente dello spezzatino, regolate sale e pepe, cuocete per 40 minuti.
- A dieci minuti da fine cottura aggiungete i finocchietti.
- Ritirate, trasferite lo spezzatino sul piatto da portata e servite a tavola.
Il Cannonau di Sardegna Jerzu è un vino DOC la cui produzione è consentita nella Provincia dell'Ogliastra. Nella regione sarda si associa il nome del paese all'appellativo Città del vino per la qualità del suddetto, le cui uve sono prodotte principalmente nelle zone di Quirra e Pelau. Non mancano i vigneti anche nella parte montana del territorio, ma, per la loro natura essi si adattano più facilmente ad attività quali la pastorizia.
La produzione di vino nel territorio jerzese affonda le sue radici in una storia millenaria. Il primo documento scritto risale al XII secolo, in esso si autorizzavano i cittadini del piccolo centro ogliastrino a poter pagare le decime ecclesiastiche in vino. Pare che il vino venisse comunque prodotto nella zona fin da epoche antichissime: fin presso i Romani e i Cartaginesi pare che il Cannonau di Jerzu fosse conosciuto e apprezzato. La coltivazione dei vigneti in territorio jerzese ha quindi assunto da sempre un ruolo di primo piano.
onostante ciò pare che siano stati attraversati periodi di forte crisi dovuti per esempio alle scorrerie bizantine del primo Millennio o, più recentemente, a una grave malattia della vite (la filossera). L'armonia che aveva regnato per secoli attorno al centro abitato e la ricchezza che il vino gli aveva garantito trovavano fine all'inizio del '900 quando alla terribile distruzione dei vitigni si unì la convinzione di una vinificazione diversa, di un'uva nuova rispetto al passato, risultato dell'incrocio delle piante di vite sarde con una diversa qualità americana. Solo nel 1950, per merito del dottor Josto Miglior, e l'aiuto di altri illuminati jerzesi, venne fondata la Cantina Sociale di Jerzu. Inizialmente regnava la diffidenza su questo progetto di cooperazione; alla luce dei fatti, la cooperazione fra agricoltori jerzesi del 1950, ha portato il vino Cannonau di Jerzu ad assumere un ruolo primario a livello sardo, e una posizione prestigiosa anche nel panorama nazionale e internazionale.
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