Poiché l'Islanda ha un clima piuttosto rigido, poco adatto all'agricoltura, e gli scambi commerciali in passato erano difficili, gli islandesi per garantirsi la sopravvivenza hanno imparato a mangiare di tutto e soprattutto a non buttare nulla di ciò che è commestibile; la cucina quindi è piuttosto particolare.
Generalmente il pasto si apre con crostini di pane spalmati di burro e con una zuppa di verdura, pesce o agnello, utile sia per riscaldare l'organismo che per idratarlo.
Seguono il piatto principale, a base di carne d'agnello o pesce, e i dolci. A fine pasto non può mancare il caffè, servito lungo e caldissimo, e un liquore a base di erbe.
La cucina islandese è basata principalmente su piatti di pesce,
che può essere affumicato, bollito, essicato, cotto o crudo. Anche i formaggi sono abbastanza presenti e sono preparati secondo la tradizione francese olandese e francese, mentre per quanto riguarda la carne ad andare per la maggiore è l’anatra, la renna e la pecora.
Gli islandesi mangiano anche il lundi alla griglia (pulcinella di mare), un grazioso uccellino che sembra un incrocio tra un pinguino e un tucano. A volte si trovano anche le bistecche di balena e la carne di foca.
Una specialità è lo skyr, una via di mezzo tra lo yogurt e la ricotta. Anche la feta prodotta
localmente è buona, eccellenti il burro e il latte.
A Natale i piatti tradizionali sono l’hangikjöt, o agnello affumicato, e il flatkökur, pane azzimo abbrustolito su una griglia con uso di grassi. La vigilia di Natale si mangia la rjúpa, pernice bianca coriacea e ben stagionata servita con salsa di latte.
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che può essere affumicato, bollito, essicato, cotto o crudo. Anche i formaggi sono abbastanza presenti e sono preparati secondo la tradizione francese olandese e francese, mentre per quanto riguarda la carne ad andare per la maggiore è l’anatra, la renna e la pecora.
Gli islandesi mangiano anche il lundi alla griglia (pulcinella di mare), un grazioso uccellino che sembra un incrocio tra un pinguino e un tucano. A volte si trovano anche le bistecche di balena e la carne di foca.
Una specialità è lo skyr, una via di mezzo tra lo yogurt e la ricotta. Anche la feta prodotta
localmente è buona, eccellenti il burro e il latte.
A Natale i piatti tradizionali sono l’hangikjöt, o agnello affumicato, e il flatkökur, pane azzimo abbrustolito su una griglia con uso di grassi. La vigilia di Natale si mangia la rjúpa, pernice bianca coriacea e ben stagionata servita con salsa di latte.
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