1.- Paella valenciana, piatto tipico spagnolo.
Ingredienti:
500 gr di riso a chicco lungo (parboiled, o patna o basmati)
2 peperoni rossi
1 cipolla grossa
1 spicchio d'aglio
300 gr di piselli sgranati
1 piccolo pollo tagliato a pezzi
200 gr di lombo di maiale (oppure di salsiccia)
1 pezzo di chorizo (o altra salsiccia secca piccante nostrana)
200 gr di sacche di calamari o seppie già pulite
400 gr di vongole e/o cozze
2.- Ravioli di Zucca.
Il crescione utilizzato come condimento per i ravioli è quello a foglie allungate leggermente triangolari, detto crescione di terra (o dei prati); esiste anche il crescione d'acqua dalle foglie più tondeggianti, che cresce lungo le rive dei ruscelli, ma oggi, a causa dell'inquinamento idrico si trova quasi solo informa coltivata.
C'è, infine, il crescione inglese, detto anche crescione comune o agretto che si coltiva anche in casa e del quale si consumano i teneri fustini.
3.- Polpettone ripieno, con salsiccie e bietole.
Ingredienti:
600 g di polpa di vitello
200 g salsiccia
100 g di bietole
un cucchiaio di burro
un cucchiaio di brodo
5 cucchiai olio d'oliva
timo
succo di limone
5 albumi d'uovo
4 tuorli d'uovo
4.- Riso alla cantonese.
Preparazione:
Cuocete i pisellini nella casseruola in acqua salata in ebollizione per 4-5 minuti, poi metteteli da parte.
Se usate i gamberetti, cuoceteli ora per 2 minuti, metteteli da parte e bollite il riso per 10 minuti.
Fatelo raffredare. Nella padella larga (dovrà contenere tutti gli ingredienti) fate scaldare l'olio, versatevi le uova sbattute con un pizzico di sale e pepe.
Strapazzatele mescolando rapiudamente con un cucchiao di legno.
Aggiungete il riso preparato, i pisellini, il prosciutto a dadini, oppure, in alternativa, i gamberetti, e fateli saltare, facendoli insaporire per qualche minuto.
5.- Filetto di maiale in crosta con funghi.
Il più celebre fra i filetti in crosta è il filetto alla Wellington.
Si tratta di una preparaziones che prende il nome del generale Arthur Wellesley, il quale ricevette il titolo di Duca di Wellington per aver sconfitto Napoleone.
Contrariamente a quanto si può pensare, il generale non amava affatto il cibo ed era piuttosto ascettico; il filetto porta il suo nome unicamente perchè si presente come un lucido cilindro marrone del tutto simile agli stivali del condottiero.
6.- Panettone farcito, per concludere il gran pranzo.
Il panettone (tradizionale, al cioccolato oppure mandorlato), il pandoro (tradizionale e al cioccolato), la torta di Natale, la meringata, la novità Fior di Natale, e altri golosi dolci: davvero tanti modi per concludere il gran pranzo.
Ma il Natale si festeggia anche con i torroni (alla mandorla e alla nocciola, morbidi o noccioleti al cioccolato), i torroncini assortiti alla mandorla, i gianduiotti, i cioccolatini...
7.- L'asado argentino, il modo per eccellenza di concepire la cottura della carne.
C'è un luogo sulla Terra in cui la carne e la sua produzione sono una tradizione centenaria e un business colossale: l'Argentina.
Dalla seconda metà dell'Ottocento, con l'invenzione delle celle frigorifere e la loro introduzione sulle navi, il Paese sudamericano è divenuto, grazie alle sue infinite praterie e ai suoi allevamenti, uno dei maggiori esportatori di carne del mondo.
Un primato economico che ha i suoi risvolti anche sul piano meramente gastronomico: in Argentina il piatto nazionale non poteva che essere un grigliata mista di carne, il famos Il nome non è altro che la traduzione spagnola di arrosto, ma non un arrosto qualsiasi, per gli argentini asado è l'Arrosto per eccellenza, l'unico modo di concepire la cottura della carne.
8.- I Dolci della Memoria, prima puntata.
Vale forse la pena di ricordare che i dolci fatti con il mosto d’uva ristretto (saba o sapa) sono un retaggio antichissimo.
Ne parlava già Catone, che nei suoi trattati sull’agricoltura insegna anche le norme fondamentali per la gestione della casa del fattore, tra cui il modo di far cucina. Erano dolcetti fatti di farina, pinoli, erbe aromatiche e, appunto, mosto cotto, per cui si chiamavano “mustacei”.
Questo nome è rimasto in molte preparazioni popolari, che ancora oggi parlano di mostaccioli o mostazzoli.
9.- Le regole d'oro della buona cucina, quarta puntata: la cottura della carne, del pesce e dei cereali.
LA COTTURA DELLA CARNE E DEL PESCE.
A vapore: viene utilizzata preferibilmente per il pesce e si realizza mettendolo in un cestello di acciaio inossidabile che andrà posto in una pentola in cui bolle già una quantità di acqua tale da non raggiungere il fondo del cestello.
Con questo tipo di cottura si ha una buona conservazione delle vitamine e dei sali minerali, inoltre non si sviluppa nessuna sostanza cancerogena.
È importante, usando questa tecnica, scegliere il giusto livello dell'acqua: se è troppo alto, c'è il pericolo che con il contatto tra cibo ed acqua le sostanze nutritive ed aromatiche vadano disperse; se è troppo basso, potrebbe accadere che tutta l'acqua finisca per evaporare prima che la cottura sia compiuta.
10.- Cannelloni al forno.
Preparazione:
Impastate con cura tutti gli ingredienti e quando si forma una palla che si stacca dai bordi della ciotola vuole dire che è pronta.Dopo averla messa su di un piano infarinato, lavoratela manualmente raccogliendo la farina.
La consistenza deve essere simile a quella del lobo delle orecchie. Copritela con la pellicola trasparente per un'ora e fatela riposare fuori dal frigorifero.
Trascorso questo tempo tiratela sul piano infarinato fino ad uno spessore di un dito. A questo punto, dopo averli ben puliti, lessate in poca acqua salata gli spinaci.
Se usate quelli congelati, seguite le istruzioni del produttore.
Ingredienti:
500 gr di riso a chicco lungo (parboiled, o patna o basmati)
2 peperoni rossi
1 cipolla grossa
1 spicchio d'aglio
300 gr di piselli sgranati
1 piccolo pollo tagliato a pezzi
200 gr di lombo di maiale (oppure di salsiccia)
1 pezzo di chorizo (o altra salsiccia secca piccante nostrana)
200 gr di sacche di calamari o seppie già pulite
400 gr di vongole e/o cozze
2.- Ravioli di Zucca.
Il crescione utilizzato come condimento per i ravioli è quello a foglie allungate leggermente triangolari, detto crescione di terra (o dei prati); esiste anche il crescione d'acqua dalle foglie più tondeggianti, che cresce lungo le rive dei ruscelli, ma oggi, a causa dell'inquinamento idrico si trova quasi solo informa coltivata.
C'è, infine, il crescione inglese, detto anche crescione comune o agretto che si coltiva anche in casa e del quale si consumano i teneri fustini.
3.- Polpettone ripieno, con salsiccie e bietole.
Ingredienti:
600 g di polpa di vitello
200 g salsiccia
100 g di bietole
un cucchiaio di burro
un cucchiaio di brodo
5 cucchiai olio d'oliva
timo
succo di limone
5 albumi d'uovo
4 tuorli d'uovo
4.- Riso alla cantonese.
Preparazione:
Cuocete i pisellini nella casseruola in acqua salata in ebollizione per 4-5 minuti, poi metteteli da parte.
Se usate i gamberetti, cuoceteli ora per 2 minuti, metteteli da parte e bollite il riso per 10 minuti.
Fatelo raffredare. Nella padella larga (dovrà contenere tutti gli ingredienti) fate scaldare l'olio, versatevi le uova sbattute con un pizzico di sale e pepe.
Strapazzatele mescolando rapiudamente con un cucchiao di legno.
Aggiungete il riso preparato, i pisellini, il prosciutto a dadini, oppure, in alternativa, i gamberetti, e fateli saltare, facendoli insaporire per qualche minuto.
Il più celebre fra i filetti in crosta è il filetto alla Wellington.
Si tratta di una preparaziones che prende il nome del generale Arthur Wellesley, il quale ricevette il titolo di Duca di Wellington per aver sconfitto Napoleone.
Contrariamente a quanto si può pensare, il generale non amava affatto il cibo ed era piuttosto ascettico; il filetto porta il suo nome unicamente perchè si presente come un lucido cilindro marrone del tutto simile agli stivali del condottiero.
6.- Panettone farcito, per concludere il gran pranzo.
Il panettone (tradizionale, al cioccolato oppure mandorlato), il pandoro (tradizionale e al cioccolato), la torta di Natale, la meringata, la novità Fior di Natale, e altri golosi dolci: davvero tanti modi per concludere il gran pranzo.
Ma il Natale si festeggia anche con i torroni (alla mandorla e alla nocciola, morbidi o noccioleti al cioccolato), i torroncini assortiti alla mandorla, i gianduiotti, i cioccolatini...
7.- L'asado argentino, il modo per eccellenza di concepire la cottura della carne.
C'è un luogo sulla Terra in cui la carne e la sua produzione sono una tradizione centenaria e un business colossale: l'Argentina.
Dalla seconda metà dell'Ottocento, con l'invenzione delle celle frigorifere e la loro introduzione sulle navi, il Paese sudamericano è divenuto, grazie alle sue infinite praterie e ai suoi allevamenti, uno dei maggiori esportatori di carne del mondo.
Un primato economico che ha i suoi risvolti anche sul piano meramente gastronomico: in Argentina il piatto nazionale non poteva che essere un grigliata mista di carne, il famos Il nome non è altro che la traduzione spagnola di arrosto, ma non un arrosto qualsiasi, per gli argentini asado è l'Arrosto per eccellenza, l'unico modo di concepire la cottura della carne.
8.- I Dolci della Memoria, prima puntata.
Vale forse la pena di ricordare che i dolci fatti con il mosto d’uva ristretto (saba o sapa) sono un retaggio antichissimo.
Ne parlava già Catone, che nei suoi trattati sull’agricoltura insegna anche le norme fondamentali per la gestione della casa del fattore, tra cui il modo di far cucina. Erano dolcetti fatti di farina, pinoli, erbe aromatiche e, appunto, mosto cotto, per cui si chiamavano “mustacei”.
Questo nome è rimasto in molte preparazioni popolari, che ancora oggi parlano di mostaccioli o mostazzoli.
9.- Le regole d'oro della buona cucina, quarta puntata: la cottura della carne, del pesce e dei cereali.
LA COTTURA DELLA CARNE E DEL PESCE.
A vapore: viene utilizzata preferibilmente per il pesce e si realizza mettendolo in un cestello di acciaio inossidabile che andrà posto in una pentola in cui bolle già una quantità di acqua tale da non raggiungere il fondo del cestello.
Con questo tipo di cottura si ha una buona conservazione delle vitamine e dei sali minerali, inoltre non si sviluppa nessuna sostanza cancerogena.
È importante, usando questa tecnica, scegliere il giusto livello dell'acqua: se è troppo alto, c'è il pericolo che con il contatto tra cibo ed acqua le sostanze nutritive ed aromatiche vadano disperse; se è troppo basso, potrebbe accadere che tutta l'acqua finisca per evaporare prima che la cottura sia compiuta.
10.- Cannelloni al forno.
Preparazione:
Impastate con cura tutti gli ingredienti e quando si forma una palla che si stacca dai bordi della ciotola vuole dire che è pronta.Dopo averla messa su di un piano infarinato, lavoratela manualmente raccogliendo la farina.
La consistenza deve essere simile a quella del lobo delle orecchie. Copritela con la pellicola trasparente per un'ora e fatela riposare fuori dal frigorifero.
Trascorso questo tempo tiratela sul piano infarinato fino ad uno spessore di un dito. A questo punto, dopo averli ben puliti, lessate in poca acqua salata gli spinaci.
Se usate quelli congelati, seguite le istruzioni del produttore.
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