Una pietanza che farà letteralmente impazzire gli estimatori di crostacei
Ingredienti: per 4 persone
3 dl di vino bianco secco1 cipolla
1 carota
1 costola di sedano
1 limone
tabasco
1 ciuffetto di prezzemolo
1 cuore di insalata riccia
1 cespo di radicchio di Treviso
Preparazione: 45’ più il tempo di raffreddamento + 15’ di cottura
- Preparate il court-bouillon portando a ebollizione in una grande pentola abbondante acqua salata aromatizzata con il vino, la cipolla, la carota, il sedano e un ciuffetto di prezzemolo mondati.
- Spazzolate a lungo i granciporri sotto l’acqua fredda corrente, poi immergeteli nel court-bouillon e cuoceteli a fiamma dolce per 15 minuti.
- Spegnete il fuoco e lasciateli raffreddare nel liquido di cottura per altri 15 minuti.
- Trascorso questo tempo, sgocciolateli bene e aprite ciascun carapace infilando un coltellino dalla parte degli occhi.
- Staccate quindi pinze e chele, estraetene il contenuto e mettetelo in una ciotola insieme con la polpa bianca dei carapaci.
- In un’altra ciotola raccogliete le uova, i coralli e le parti gialle cremose, quindi aggiungete 2 cucchiai di olio, 2 cucchiai di succo filtrato di limone e qualche goccia di tabasco.
- Condite invece la polpa bianca con 2 cucchiai di olio, 2 cucchiai di succo filtrato di limone, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato e abbondante pepe macinato al momento.
- Predisponete quattro stampini tagliapasta rotondi, a bordi alti, del diametro di 10 cm e riempiteli fino a due terzi con la polpa di granchio.
- Coprite con il composto di uova e coralli e livellate bene.
- Sformate i timballini di granchio nei piatti individuali su un letto di fettine di pomodoro, decorate con l’insalata riccia, il radicchio e foglioline di prezzemolo e servite.
Vino consigliato: Le preparazioni a base di granchi sono in genere delicate e comunicano una sensazione di dolcezza; richiedono pertanto vini bianchi morbidi, come il Colli Orientali del Friuli Cialla Bianco o la Nosiola del Trentino.
L’area detta Cialla è collocata nel comune di Prepotto ed è una piccola valle delimitata da macchie boschive. L’insieme di fattori geomorfologici e climatici la rende una sorta di isola in cui le uve esprimono caratteri particolari e irripetibili.
Con le uve a bacca bianca si vinifica il Cialla Bianco, che nasce da un progetto che ha come obiettivo il recupero e la valorizzazione di un vino dell’antica tradizione locale. Il Cialla Bianco è generato da un uvaggio che comprende uve Verduzzo, Ribolla Gialla e Picolit.
Abbinamenti:
Antipasti a base di pesce, primi e secondi piatti a base di pesce e di verdure, carni bianche delicate.
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