Ingredienti: per 4 persone
1 kg di carne di manzo
50 g di burro
50 g di lardo
1 cipolla
1 carota
1 costola di sedano
2 dl di brodo di carne
2 dl di vino rosso
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
sale
pepe
Per la polenta:
500 g di farina gialla
sale
Preparazione: 1 ora e 10’ + 5 ore di cottura
Versate in una casseruola il miele, 2 cucchiai di vino bianco e fate sobbollire a fuoco dolce per 2-3 minuti.
- Togliete dal fuoco, quindi incorporate al composto il pane biscottato ridotto a una polvere, le mandorle e le nocciole spellate e tritate, le noci tritate e un pizzico di pepe, cannella, coriandolo e noce moscata.
- Rimettete il tutto sul fuoco e fate cuocere per qualche minuto, mescolando continuamente.
- Togliete di nuovo dalla fiamma e incorporate i canditi a dadini, i pinoli, l’uvetta ammollata in acqua tiepida e ben strizzata e un cucchiaio di brandy. Mescolate con cura e fate riposare il composto, coperto, almeno per un giorno.
- Trascorso questo tempo, preparate la pasta.
- Disponete la farina a fontana sulla spianatoia, versate al centro lo zucchero, il burro, un cucchiaio di olio e una presa di sale.
- Impastate il tutto incorporando a mano a mano il vino bianco necessario per ottenere una pasta ben soda.
- Lavoratela a lungo, quindi stendetela sulla spianatoia infarinata ricavandone 2 dischi uguali di circa 20 cm di diametro.
- Adagiate un primo disco di pasta sulla placca imburrata e infarinata, distribuite il composto di frutta e miele e ricoprite con l’altro disco di pasta.
- Punzecchiate la superficie e spennellatela con pochissimo olio.
- Fate cuocere la spongata in forno a 180 °C per 30 minuti circa.
- Sfornatela, lasciatela raffreddare, quindi spolverizzatela di zucchero a velo.
Vino consigliato: con lo stracotto, piatto di sapore ampio e intenso, ci vogliono vini rossi a loro volta ben strutturati come il corposo e caldo Sangiovese di Romagna Superiore o il Barbaresco.
Il Sangiovese è vitigno autoctono, citato per la prima volta, come "Sangiogheto" o "Sangioveto", dal Soderini nel 1600 ("La coltivazione delle viti"). Il nome, quindi, può derivare sia dai gioghi, tipici del paesaggio collinare, che dal sangue di Giove (Sanzvès nel dialetto romagnolo). Vitigno fondamentale nelle più pregiate DOC e DOCG italiane, con crescente successo internazionale, trova un habitat ideale nei comprensori collinari romagnoli, assumendo una forte personalità strutturale nel territorio Riminese.
Il Sangiovese di Romagna è un vino DOC la cui produzione è consentita nelle province di Bologna, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini; prodotto con le uve Sangiovese vinificate in purezza o insieme a piccole quantità (massimo 15%) di uve di altre varietà a bacca rossa della zona.
Il vino a denominazione di origine controllata "Sangiovese di Romagna" deve essere ottenuto da uve provenienti da vigneti aventi, nell'ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica:
Sangiovese: dall'85% al 100%; possono concorrere, da soli o congiuntamente fino ad un massimo del 15%, altri vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione per la regione Emilia-Romagna.Per i nuovi impianti la densità minima di piante non dovrà essere inferiore a ceppi per ettaro: 3.300 per il Sangiovese di Romagna; 3.700 per il Sangiovese di Romagna Superiore..
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