Ingredienti: per 6 persone
1/2 l di panna fresca
1/2 l di latte
150 g di zucchero
10 tuorli
5 g di maizena
2 baccelli di vaniglia
35 g di caffè solubile
La faraona è un volatile da cortile che non è assimilabile alla selvaggina ma non rientra neanche nella famiglia del pollame. Ha infatti carni cosiddette grigie, ossia più scure di quelle di polli e tacchini. Il sapore viene paragonato, sia pur lontanamente, a quello del fagiano, ma le carni sono più morbide e mostose. Si cucina in casseruola, oppure al forno e anche “alla creta”; è molto apprezzato anche il petto stufato.
Preparazione:
- Versate in un pentolino il latte con la panna, aggiungete la vaniglia e portate a ebollizione.
- A parte sbattete bene i tuorli insieme con lo zucchero fino a raddoppiare il volume del composto, quindi aggiungete la maizena e incorporatela con cura.
- Versate il latte nel composto di uova, filtrandolo, e cuocete fino al “punto rosa” (83 °C), mescolando fino a cottura ultimata.
- Unite il caffè solubile, mescolate e raffreddate subito immergendo il recipiente in acqua e ghiaccio.
- Versate il tutto in un sifone (l’apposita bottiglia sotto pressione con cui si fa la panna montata) con due cariche di gas e fate riposare per un’ora in frigorifero.
- Servite la crema in tazze di ceramica o di vetro e guarnite con zucchero grezzo di canna.
- Potete cambiare il gusto a piacere semplicemente togliendo dalla ricetta base il caffè e aggiungendo, per esempio, cacao in polvere o scorze di arancia e limone.
Vino consigliato: La dolcezza che si mescola all’aroma del caffè dà vita a un gusto pieno e netto, da abbinare a vini zuccherini come il Picolit dei Colli Orientali del Friuli o il Recioto di Soave.
Il Recioto di Soave è un vino DOCG la cui produzione è consentita nella provincia di Verona, e precisamente nella zona collinare di parte dei comuni di Soave, Monteforte d'Alpone, San Martino Buon Albergo, Mezzane di Sotto, Roncà, Montecchia di Crosara, San Giovanni Ilarione, Cazzano di Tramigna, Colognola ai Colli, Illasi e Lavagno.
Recioto è un vocabolo dialettale della gente veronese; deriva da “recia”, che è la parte alta del grappolo di Garganega, quella più ricca di zuccheri e meglio esposta all'insolazione. Il Recioto di Soave è stato il primo DOCG del Veneto.
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