Tante ricette per le feste di Capodanno. Ricette semplici da realizzare per festeggiare il Natale in famiglia.
Puoi raccontarci come prepari tu l'agnello, il tacchino oppure l’aragosta, la tua ricetta di Capodanno, qual è la tua ricetta preferita, la più gustosa, il tuo dolce preferito, la salva-tempo o la salva-denaro.
Ingredienti: per 6 persone.
1 kg circa di lombo di maiale
1 cucchiaino di senape
2 rametti di rosmarino
1 spicchio d'aglio
1/2 cipolla
1 bicchiere di vino bianco secco
aceto
30 g di burro
6 cucchiai d'olio
sale
pepe
Nota:
400 calorie a porzione
Preparazione: 20’ + 90’ di cottura
- Steccate la carne con un rametto di rosmarino, legatela con lo spago bianco da cucina e poi rosolatela in un tegame con il burro e quattro cucchiai d'olio.
- Quando ha preso un colore dorato da tutte le parti, aggiungete lo spicchio d'aglio schiacciato, la cipolla tritata e il restante rosmarino.
- Versate il vino bianco, fate evaporare.
- Salate, pepate, coprite.
- Lasciate cuocere la carne piano piano per circa un'ora e mezzo.
- Ritiratela dal fuoco, fatela riposare 10 minuti, slegatela e tagliatela a fette non molto sottili e disponetele sul piatto da portata.
- Al momento di servire preparate la salsa: diluite il fondo di cottura dell'arrosto con un cucchiaio d'aceto e due d'olio, un cucchiaino di senape e un pizzico di pepe.
- Mescolate bene per amalgamare il tutto.
- Versate in salsiera e servite con l'arrosto.
Vino consigliato: Cannonau di Sardegna.
Il Cannonau di Sardegna è un vino DOC la cui produzione è consentita nella Provincia dell'Ogliastra. Nella regione sarda si associa il nome del paese all'appellativo Città del vino per la qualità del suddetto, le cui uve sono prodotte principalmente nelle zone di Quirra e Pelau. Non mancano i vigneti anche nella parte montana del territorio, ma, per la loro natura essi si adattano più facilmente ad attività quali la pastorizia.
La produzione di vino nel territorio jerzese affonda le sue radici in una storia millenaria. Il primo documento scritto risale al XII secolo, in esso si autorizzavano i cittadini del piccolo centro ogliastrino a poter pagare le decime ecclesiastiche in vino. Pare che il vino venisse comunque prodotto nella zona fin da epoche antichissime: fin presso i Romani e i Cartaginesi pare che il Cannonau di Jerzu fosse conosciuto e apprezzato. La coltivazione dei vigneti in territorio jerzese ha quindi assunto da sempre un ruolo di primo piano.
onostante ciò pare che siano stati attraversati periodi di forte crisi dovuti per esempio alle scorrerie bizantine del primo Millennio o, più recentemente, a una grave malattia della vite (la filossera). L'armonia che aveva regnato per secoli attorno al centro abitato e la ricchezza che il vino gli aveva garantito trovavano fine all'inizio del '900 quando alla terribile distruzione dei vitigni si unì la convinzione di una vinificazione diversa, di un'uva nuova rispetto al passato, risultato dell'incrocio delle piante di vite sarde con una diversa qualità americana. Solo nel 1950, per merito del dottor Josto Miglior, e l'aiuto di altri illuminati jerzesi, venne fondata la Cantina Sociale di Jerzu.
Inizialmente regnava la diffidenza su questo progetto di cooperazione; alla luce dei fatti, la cooperazione fra agricoltori jerzesi del 1950, ha portato il vino Cannonau di Jerzu ad assumere un ruolo primario a livello sardo, e una posizione prestigiosa anche nel panorama nazionale e internazionale.
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