Tanto la storia della produzione di vino a Montefalco , quanto quella del vitigno Sagrantino , affondano le loro radici già dal medioevo e anche nell'epoca romana. Già Plinio il Vecchio citava l'uva Itriola nella sua Naturalis Historiae , indicandone la zona di coltivazione in un territorio dell'attuale Umbria in parte riconducibile alle colline nei dintorni di Montefalco , sebbene non vi siano evidenze che si trattasse del vitigno Sagrantino. Più fondata è invece l'ipotesi che riconduce la nascita del Sagrantino ad una mutazione gemmaria di uve importate nel medioevo da monaci bizantini ( da cui il nome sagrantino , ovvero vino destinato ad offici sacri ). La DOC Montefalco Sagrantino risale al 1979 , mentre il Sagrantino di Montefalco DOCG è stata istituita nel 1992. La grande valorizzazione si è avuta negli ultimi decenni , anche grazie ad alcune aziende trainanti ( Caprai in testa ) che hanno portato avanti una selezione clonale e la costituzione del Consorzio del Sagrantino.
Vitigno : che si tratti di un vitigno autoctono , non presente in nessun'altra regione vinicola italiana ed estera , lo confermano anche recenti ricerche condotte dall'Università di Milano in collaborazione con la cantina Caprai . Il Sagrantino è un vitigno a bacca rossa che da vita a vini rossi molto strutturati e dai tannini potenti , tanto da essere accostato a vitigni come il Nebbiolo e l'Aglianico. Per questo il Sagrantino è un vino destinato a lunghi invecchiamenti , lo stesso disciplinare impone un affinamento di almeno 30 mesi a partire dal Dicembre successivo a quello della vendemmia . Di questi 30 mesi , almeno 12 devono essere trascorsi in botti di legno.
Zona di produzione: oltre a Montefalco , i comuni interessati dalla DOCG Sagrantino di Montefalco sono Bevagna , Gualdo Cattaneo , Castel Ritaldo e Giano dell'Umbria , tutti in provincia di Perugia. A dimostrazione della capacità delle cantine locali , delle associazioni e delle amministrazioni di fare sistema per valorizzare il Sagrantino DOCG, i comuni suddetti possono essere visitati da una serie di percorsi che insieme costituiscono la "Strada del Sagrantino" ; percorrendo la Strada del Sagrantino si possono visitare le cantine e i punti vendita dei produttori , che si sono abilmente coordinati in modo da assicurare durante un qualsiasi giorno dell'anno un minimo di cantine aperte alla degustazione del vino e degli altri prodotti tipici umbri.
Proprietà organolettiche: Come già anticipato a proposito del vitigno , il Montefalco Sagrantino DOC è un vino di grande struttura ed intensità. Il colore è rosso rubino intenso , con riflessi granata. Anche al naso è molto persistente , con inconfondibili note di mora di rovo.
Dopo il giusto invecchiamento , in bocca la dolcezza dello zucchero residuo è bilanciata dallo straordinario corredo tannico del Sagrantino. Se invece è consumato troppo giovane , il tannino risulta prevalente.
Anche nella versione passito il colore è rosso rubino intenso tendente al granata , e il profumo è persistente ma delicato , di confetture di more e mirtilli, marasca leggera e vaniglia. Il gusto è carezzevole e leggermente asciutto, elegante, abboccato in maniera armonica.
Abbinamenti consigliati: il Montefalco Sagrantino DOCG secco si abbiana con piatti importanti come uno stufato di cinghiale o un arrosto di agnello. Il Montegalco Sagrantino DOCG Passito è un vino da meditazione e da dessert , si appoggia bene con pasticceria secca o crostate, soprattutto di frutti rossi.
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