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Piccole brioche alla crema di zucca.

Pubblicato da Maria Susana Diaz il 29/12/2013 | 12:33

Tante ricette per le feste di Capodanno. Ricette semplici da realizzare per festeggiare il Natale in famiglia.
Puoi raccontarci come prepari tu l'agnello, la tua ricetta di Capodanno, qual è la tua ricetta preferita, la più gustosa, il tuo dolce preferito, la salva-tempo o la salva-denaro.
Ingredienti: per 6 persone.
Per la pasta brioche: farina g 350
burro g 150
zucchero semolato g 30
lievito di birra g 10
2 uova e un tuorlo
vanillina
sale
burro
zucchero e farina per la placca e la cottura
Per la crema:
zucca pulita g 300
zucchero a velo g 50
rum scuro
Nota:
244 calorie a porzione
Piccole brioche alla crema di zucca




Preparazione: 60’
  • Per la pasta brioche, stemperate il lievito con 2 cucchiaiate d'acqua tiepida e g 15 di zucchero; aggiungete tanta farina (dal peso totale), quanta sarà necessaria per ottenere un panetto morbido che farete lievitare per 2 ore.
  • Trasferite quindi nell'impastatrice, unite la farina e lo zucchero rimasti, il burro fuso, le uova, il tuorlo, una bustina di vanillina, un pizzico di sale e lavorate con la frusta a gancio fino ad ottenere una pasta elastica, morbida ed omogenea.
  • Lasciatela lievitare in luogo tiepido finché sarà quasi raddoppiata di volume.
  • Intanto preparate la crema: cuocete la zucca in forno, avvolta in un foglio di alluminio e, quando sarà tenera, passatela al passaverdura e amalgamatela con lo zucchero a velo e mezzo bicchierino di rum.
  • Dividete la pasta lievitata in 12 pezzi, stendeteli a fazzoletto, farciteli con un poco di crema di zucca e chiudeteli a palla.
  • Sistemate le 12 palline (brioche) su una placca imburrata e infarinata, spolverizzatele con poco zucchero semolato, lasciatele lievitare ancora per 15' quindi infornatele a 200° per 10', poi riducete la temperatura a 170° e terminate di cuocere in altri 15' circa.
  • Sfornate le brioche e lasciatele intiepidire prima di servirle.
Vino consigliato: Marino dolce.
vino_marino
Il Marino è un vino bianco DOC della Provincia di Roma, che trae nome dall'omonima cittadina di Marino, nell'area dei Castelli Romani.
Durante il periodo romano, il Marino era noto come Albanum, e già da allora apprezzato e degustato nelle ville dei patrizi romani sui Colli Albani.
Nel 1536 il Sacro Romano Imperatore Carlo V, durante un banchetto allestito in occasione della sua visita a Roma, bevve del vino di Marino dando un giudizio positivo.
La vitivinicoltura ha sempre rappresentato la principale attività economica di Marino e dei marinesi: spesso veniva invocata l'intercessione della Madonna del Rosario detta "del Popolo", Immagine miracolosa custodita in una cappella laterale della Basilica di San Barnaba o dello stesso San Barnaba sulla vendemmia.
Nel 1898 le cronache dei giornali dell'epoca registrano tumulti a Marino, in seguito ad una devastante grandinata: il Governo dovette inviare nella cittadina il sottoprefetto con un reparto di Carabinieri a cavallo per riportare l'ordine.
Dal 1904 vennero concepite le Feste Castromenie, per sponsorizzare il vino marinese nell'ambito dell'Ottobrata romana. Nel 1924, per iniziativa del poeta romanesco di origini marinesi Leone Ciprelli, venne festeggiata la prima Sagra dell'Uva nel giorno delle festa della Madonna del Rosario, la prima domenica d'ottobre: in fondo il vino, Marino e la Vergine del Rosario erano da secoli collegati fra loro. Il sacro ed il profano si unirono così in una festa che ancora oggi attira migliaia di persone, ed è caratterizzata dal famoso "miracolo delle fontane che danno vino".
La Doc Marino si produce con uve Malvasia bianca di Candia (localmente nota come Malvasia rossa) per un massimo del 60%, Trebbiano toscano, Trebbiano romagnolo, Trebbiano giallo e Trebbiano di Soave, da soli o congiuntamente per il 25-55% e Malvasia del Lazio (detta anche Malvasia puntinata) in una percentuale che va dal 5 al 45%. Possono concorrere altri vitigni a frutto bianco raccomandati o autorizzati della zona, con eccezione della varietà Moscato, per un massimo del 10%
Vitigni: Malvasia del Lazio e Trebbiano Toscano Interessati alla produzione, oltre l'intero territorio di Marino, anche Roma e Castel Gandolfo. L'uvaggio prevede un massimo del 60% di Malvasia bianca; Trebbiano dal 25 al 55%; Malvasia del Lazio dal 15 al 45%. E' vino elegante da tutto pasto; il superiore accompagna gli antipasti raffinati, le minestre varie, i piatti di pesce e anche carni bianche con salse delicate.
Abbinamenti gastronomici.
Con i piatti tipici della cucina romana. Si consiglia con piatti a base di pesce e con gli antipasti:
    bagnet verd: acciughe dissalate in salsa verde 
    acciughe sotto sale, dissalate e poste sott'olio
    pasta d'acciughe

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A proposito di: Maria Susana Diaz

Ho deciso di aprire questo blog, per condividere insieme ad altre persone la passione che ho per la cucina, da qui il titolo del blog, non mancheranno ricette classiche, rivisitate, personali e cercherò di spaziare il più possibile. Le ricette che troverete rispecchiano il mio quotidiano, spero di riuscire per quanto sia la mia modesta esperienza di poter esservi utile nei miei consigli, perchè qualunque cosa decidiate di fare, la cucina richiede tempo, amore e passione.

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