Ricetta per persone n.
8
Ingredienti:
300 g di Ricotta Romana
250 g di zucchero
3 uova grosse
3 cucchiai di panna fresca
100 g di farina
1 bustina di lievito vanigliato
1 bustina di vanillina
2 arance non trattate
sale
burro per lo stampo
farina per lo stampo
Per la salsa:
3 arance non trattate
300 g di zucchero
1 dl di liquore all’arancia
Preparazione: 30’ + 35’ di cottura.
- Setacciate la ricotta in una terrina e lavoratela con lo zucchero fino a ottenere una crema omogenea.
- Aggiungete i tuorli uno alla volta, la panna e, poco per volta, la farina setacciata con il lievito e la vanillina.
- Incorporate la scorza delle arance grattugiata e, delicatamente, gli albumi montati a neve con una punta di sale.
- Versate il composto in uno stampo a cassetta imburrato e infarinato, riempiendolo fino a due terzi, e cuocetelo in forno a 170° per circa 35 minuti.
- Lasciate intiepidire nel forno spento.
- Preparate la salsa: lavate le arance e punzecchiatele con uno stecchino, poi cuocetele in acqua bollente per 5 minuti, scolatele bene, strizzatele leggermente e frullatele con lo zucchero.
- Mettete il composto in una piccola casseruola antiaderente, aggiungete 1 dl di acqua e il liquore, quindi fatelo cuocere a fuoco moderato per circa 25 minuti, rigirandolo spesso con un cucchiaio di legno, fino a ottenere una consistenza gelatinosa.
- Lasciate intiepidire e servite il cheese-cake freddo con la salsa.
Vino consigliato: con il cheese-cake servite un vino zuccherino come il Frascati Amabile o il Colli di Scandiano e di Canossa Bianco Amabile.
l Ramandolo è un vino dal colore dell'oro antico, con un intenso profumo di albicocca passita e di miele di montagna ed un sapore gradevolmene dolce.
Il nome Ramandolo, che evoca qualcosa di nobile e gentile, non è un nome di fantasia, ma è legato a quello di una piccola frazione del comune di Nimis, in provincia di Udine. Siamo infatti nelle belle terre del Friuli, attraenti per la loro gente di cuore, per le mille espressioni artistiche, per le antiche tradizioni e naturalmente per la grande varietà di vini.
In particolare ci troviamo nell'area della Doc "Colli Orientali del Friuli", una denominazione che comprende circa 2300 ettari di vigna.
Fra le varietà coltivate in quest'area vanno segnalati interessanti vitigni specifici di questo territorio come Tocai friulano, Verduzzo friulano, Ribolla gialla, Schioppettino, Pignolo, Tazzelenghe, Refosco dal peduncolo rosso, Picolit.
Oltre a questo patrimonio viticolo specificamente locale, sono diffuse anche altre varietà come Cabernet, Merlot, Sauvignon, Pinot grigio, Chardonnay, Riesling italico, Traminer aromatico, Riesling renano, Malvasia istriana.
Il Ramandolo è una pregevole rarità. Se ne producono appena 150.000 bottiglie l'anno. Nasce dal Verduzzo friulano, coltivato in un anfiteatro di vigneti arrampicati sui versanti collinari fra i comuni di Nimis e Tarcento.
Ha recentemente ottenuto la DOCG. Nella sua zona di produzione si sta puntando al rilancio del vecchio clone di Verduzzo giallo, caratteristico di Ramandolo, poco produttivo e di alta qualità. Questo è stato appunto il clone del primo Ramandolo, un vino che ha almeno un secolo di vita, visto che ne parla un attestato di lode del 1893 assegnato al torlanese Giovanni Comelli detto Moro.
Le viti affondano le radici su terreni marnosi e sono allevate usualmente con il sistema a "cappuccina". Le operazioni di vendemmia iniziano di norma nelle ultime settimane di ottobre. La raccolta tardiva ha lo scopo di ottenere un leggero appassimento dei grappoli, favorendo la formazione di un maggiore contenuto zuccherino. Un tempo il Ramandolo era commercializzato solo localmente, mentre oggi le sue pregiate bottiglie, proporzionalmente al loro numero ristretto, sono presenti sul mercato nazionale e vanno anche all'estero.
Dal 1988 è stato costituito il Consorzio per la Tutela del Ramandolo che assiste i viticoltori dal vigneto alla cantina e organizza attività divulgative e promozionali per valorizzare questo prodotto di una piccola zona che ha i presupposti per diventare sempre più nota e ricercata.
E' in progetto la creazione di una bottiglia specifica, il cui uso sarà consentito solo ai produttori che hanno superato con successo l'annuale verifica della qualità del vino.
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