Ricetta per persone n.
5
Ingredienti:
500 g di farina
3 uova
nero di seppia
olio extravergine di oliva
Per il condimento:
70 g di Capperi in Salamoia
18 filetti di triglia
1 spicchio di aglio
1 dl di brodo di pesce
pane casereccio
olio extravergine di oliva
sale
pepe
Preparazione:
- Disponete la farina a fontana e al centro sgusciate le uova, aggiungete l’acqua necessaria e 1 cucchiaio di olio; sbattete gli ingredienti che sono al centro della fontana e iniziate a incorporare la farina.
- Dividete l’impasto ottenuto in due parti uguali, aggiungendo a una metà il nero di seppia.
- Lavorate le due paste con il palmo delle mani per almeno 10 minuti: la lavorazione deve essere fatta con forza per ottenere un composto di media consistenza.
- Quando la pasta inizierà a formare delle bollicine, raccoglietela a palla e fatela riposare per 15 minuti.
- Trascorso questo tempo, suddividete l’impasto in parti più piccole e stendetele in sfoglie, con il matterello o con l’apposita macchina sfogliatrice.
- Adagiate le sfoglie sull’apposito attrezzo e ricavate gli spaghetti alla chitarra; fateli seccare per 30 minuti in un luogo asciutto.
- Tritate grossolanamente i capperi ben sciacquati; riscaldate dell’olio in una padella con l’aglio sbucciato, quindi fate saltare i capperi con i filetti di triglia, facendo attenzione a non romperli.
- Bagnate il tutto con il brodo, togliete 15 filetti e teneteli da parte in caldo.
- Affettate il pane e friggetelo in olio molto caldo, poi passatelo su carta assorbente, quindi nel mixer, riducendolo in mollica.
- Cuocete la pasta in acqua bollente salata, scolatela al dente, saltatela nella padella con i capperi, regolate di sale e pepe servitela nei piatti individuali, cosparsi di mollica, adagiando sopra la pasta i filetti di triglia tenuti da parte.
Vino consigliato: preparazione di mare connotata da una buona sapidità, che richiede un vino rosato come il Salice Salentino Rosato, o un vino bianco come la Vernaccia di San Gimignano.
I più interessanti e pregiati vini rosati pugliesi nascono nel Salento, vale a dire nella penisola che costituisce la parte più meridionale della regione e che separa il mare Adriatico dallo Ionio.
Il territorio è contraddistinto dalla presenza di pianure e dai dolci rilievi dei tavolieri tarantino e leccese. Il clima, torrido nei mesi caldi e mite (salvo eccezioni) in quelli invernali, conosce sensibili escursioni termiche estive tra giorno e notte.
Tali escursioni implicano una diminuzione della temperatura notturna, quindi rallentano i processi di maturazione delle uve, permettendo a queste di arricchirsi di aromi più complessi che trasmetteranno ai vini.
La vite giunse nel Salento dal Medio Oriente e sin dai tempi della colonizzazione greca rappresentò la coltura agricola più importante.
Il Salice Salentino Rosato nasce da uve Negroamaro completate da Malvasia Nera di Lecce o Malvasia Nera di Brindisi (massimo 20%), due tipologie molto diffuse e apprezzate nella regione che comunicano al vino carattere, equilibrio e corposità.
La zona di produzione si colloca nella parte settentrionale del Leccese sino a comprendere una porzione della provincia di Brindisi ed è costituita, interamente o in parte, dai comuni di Salice Salentino, Guagnano, Campi Salentina, San Pancrazio Salentino, San Donaci e Cellino San Marco. Il Salice Salentino Rosato DOC è prodotto anche nella versione Spumante.
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