Le vongole veraci, o nere, differiscono da quelle comuni in quanto sono generalmente molto più grosse, hanno carni più pregiate e si riconoscono per due caratteristici sifoni che sporgono dalle valve quando la vongola è semichiusa, e che diventano evidenti quando si apre il guscio. Si possono consumare sia crude sia cotte e sono protagoniste, oltre che del sauté, anche degli spaghetti alle vongole, preparati rigorosamente senza pomodoro.
Ricetta per persone n.
4
Ingredienti:
2,2 kg di vongole veraci
2 spicchi di aglio
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
4 dl di olio di oliva
sale
pepe
Preparazione: 20’ + 20’ di cottura
- Pulite le vongole molto accuratamente, strofinandone il guscio sotto un getto di acqua fredda corrente.
- Eliminate quelle che non si chiudono se sfiorate.
- In una casseruola lasciate imbiondire l’aglio sbucciato e leggermente schiacciato nell’olio, facendo attenzione che non prenda troppo colore.
- Aggiungete le vongole, pepate in abbondanza, alzate il fuoco e fate cuocere scuotendo velocemente il tegame fino a quando tutti i molluschi saranno aperti; eliminate quelli eventualmente rimasti chiusi.
- Con un mestolo forato togliete le vongole dal liquido di cottura e filtratelo.
- Versatelo in un tegame e unitevi le vongole, cospargete di prezzemolo e aggiustate di sale.
- Fate cuocere a fuoco vivace per 3-4 minuti, mescolando spesso.
- Togliete dal fuoco e servite.
Vino consigliato: il sauté, o più “veracemente” soté, esprime la sapidità delle vongole e richiede un vino secco, fresco e caratteristico come l’Asprinio di Aversa o il Bianco dei Campi Flegrei.
L' Aversa Asprinio è un vino DOC la cui produzione è consentita nelle province di Caserta e Napoli.
L'Asprinio di Aversa, unico per le sue caratteristiche, è noto come "il grande piccolo vino" di Mario Soldati: "E come era difficile trovargli fratelli, cugini, parenti anche lontani. Non c'è bianco al mondo così assolutamente secco come l'Asprinio: nessuno che non si può immaginare se non lo si gusta".
Le caratteristiche fisiologiche del vitigno Asprinio, coltivato solo nella zona aversana, ne fanno, oltre ad un vino "allegro, leggero, brioso" (Veronelli), uno spumante elegante, eccezionalmente buono, molto ricercato per la sua naturale freschezza. Il vitigno è formato da viti che si arrampicano "maritate" al pioppo, verso il cielo fino a raggiungere i 15 metri di altezza, fornendo delle imponenti barriere verdi, cariche di grappoli.
Abbinamenti: perfetto come aperitivo o per menù raffinati in bianco a tutto pasto; è in eccellente armonia con rane indorate e fritte o anguille di fosso fritte.
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