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Torta con castagne, mele e panna.

Pubblicato da Maria Susana Diaz il 13/11/2010 | 08:21

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Ingrediente Principale: Castagne lessate e sbucciate - Mele - Panna
Ricetta per persone n. 6
Note:
685 calorie a porzione

Ingredienti
250 g farina
120 g di burro
40 g di zucchero a velo
700 g di castagne lessate e sbucciate
3 mele delizia
80 g di zucchero semolate
6 dl di latte
una stecca di vaniglia
un dl di panna fresca da montare
un cucchiaio di gelatina di albicocche
sale

Preparazione: 30' + 2 ore di cottura
  • Amalgamate in una ciotola la farina con lo zucchero a velo (tranne un cucchiaio), poco sale, 100 g di burro e un uovo.
  • Me­scolate per ottenere una pasta omogenea.
  • Avvolgete­la in pellicola e fatela ripo­sare in frigo per 30 minuti.
  • Versate il latte in una casseruola, unite la stecca di vaniglia incisa nel senso della lunghezza e i marroni e portate a ebolli­zione.
  • Scolate e mettete da parte 8 marroni; cuocete gli altri per 10 minuti e lascia­teli intiepidire.
  • Sbucciate 2 mele e tagliatele a fettine; sciogliete il burro rimasto in una padella, unite le mele e cuocetele a fiamma media per 5-6 minuti.
  • Frullate la metà dei marroni cotti nel latte con lo zucchero, la panna e l'uovo rimasto, ver­sate il composto in una cio­tola con le mele cotte.
  • Stendete la pasta frolla allo spessore di mezzo cm.
  • Rivestite uno stampo antiaderente da crostata del diametro di 18 cm con i bordi alti.
  • Buche­rellate il fondo con una for­chetta e distribuitevi i mar­roni tenuti da parte (tran­ne qualcuno).
  • Copriteli con il composto di marroni e disponetevi sulla superficie la mela rimasta a fettine.
  • Cuocete la crostata nella parte bassa del forno preriscaldato a 180° per circa 50 minuti, lascia­tela intiepidire e sformatela.
  • Decorate con i marroni tenuti da parte e spennella­te la superficie della torta con la gelatina di albicocche sciolta in un pentolino a fiamma bassa.
  • Servite la tor­ta fredda, spolverizzala con lo zucchero a velo.


Il castagno, nome scientifico Castanea sativa, è pianta antichissima, presente allo stato selvaggio nella zona mediterranea fin dai tempi preistorici, più esattamente dal Cenozoico, cioè da quando ebbe inizio la distribuzione delle latifoglie sulla terra.

Cresceva su una vasta area che comprende tutta l'Europa meridionale, alcune località dell'Asia Minore, la costa settentrionale della Turchia, la Grecia, l'Algeria, la penisola balcanica, l'Austria fino ai Carpazi. Può essere trovato fossile anche in Germania, Inghilterra e Svezia, ma in queste regioni è stato importato dall'uomo.

Il castagno è pianta longeva.

Tuttora, sulla provinciale siciliana che da Sant'Alfio va a Linguaglossa, è meta di turisti un castagno chiamato "dei cento cavalli" poiché, dice la leggenda, sotto le sue fronde si ripararono durante un temporale la regina Giovanna d'Aragona e i suoi cento cavalieri, che può contenere un intero gregge di pecore e che, secondo il botanico Payronal ha circa 3-4000 anni.

E' considerato il più antico esistente in Europa e il più vecchio d'Italia. Millenario era anche un albero citato da Bosc al principio dell'ottocento e chiamato il "castagno di Sancerre". Gli inglesi ricordano un castagno denominato "il grande albero di Tortworth" che secondo le leggende era assai più antico del loro re Giovanni (quale non è dato sapere), oltre ad una pianta del parco di Greenwich che si diceva piantata all'epoca del poeta Ecelyn, e un altro ancora nel parco di Kensington, tutti dichiarati millenari.


Longevo, il castagno, ma dallo sviluppo lento: ha bisogno di terreni che non siano calcarei, ma profondi e ben drenati, raggiunge il massimo splendore a cinquant'anni, con un'altezza che varia dai 25 ai 35 metri, i primi frutti li dà attorno ai 25 anni.

Grande e antichissimo è il consumo che l'uomo ha fatto delle castagne: Marziale (40 a.C.) afferma che nessuna città poteva gareggiare con Napoli nell'arrostire le castagne, mentre Virgilio nel secondo libro delle Georgiche consiglia d'innestare il castagno sul faggio e nelle Egloghe ricorda le castagne cucinate con il latte e mangiate con il formaggio.

Nel 1700 ecco i marrons glacé, serviti allora solo nei banchetti dei nobili, mentre più tardi si diffuse l'usanza di offrirli la notte di Capodanno come augurio di felicità e di abbondanza. Sempre in quel periodo, a Parigi, grande fortuna ebbe una specie di cioccolata prodotta dal farmacista Bonneau e confezionata con metà peso di cacao e metà di farina torrefatta di castagne secche.

La castagna resta uno dei più richiesti frutti autunnali, estremamente versatile poiché si adatta a preparazioni sia salate sia dolci. Che differenza c'è fra castagne e marroni? Le prime sono il frutto del castagno selvaggio, ogni riccio ne contiene tre (ecco perché se ne trovano spesso senza la classica bombatura: è la castagna che sta nel mezzo), mentre il marrone proviene da alberi coltivati e sempre migliorati con successivi innesti, ogni riccio contiene un solo frutto. Per ogni 100 g, la castagna fornisce 250 calorie, alle quali vanno aggiunte quelle di eventuali condimenti e zuccheri.

Le castagne sono usate anche nell'allevamento degli animali: la carne di maiali e galline acquista un sapore migliore e una maggiore consistenza, quando nell'alimentazione entrano castagne e cascami di sfarinatura.



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A proposito di: Maria Susana Diaz

Ho deciso di aprire questo blog, per condividere insieme ad altre persone la passione che ho per la cucina, da qui il titolo del blog, non mancheranno ricette classiche, rivisitate, personali e cercherò di spaziare il più possibile. Le ricette che troverete rispecchiano il mio quotidiano, spero di riuscire per quanto sia la mia modesta esperienza di poter esservi utile nei miei consigli, perchè qualunque cosa decidiate di fare, la cucina richiede tempo, amore e passione.

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