Ingredienti principali:
carne di agnello, tagliata a pezzi
Pecorino Abruzzese grattugiato
prosciutto crudo
Ingredienti: per 4 persone
1 kg di carne di agnello, tagliata a pezzi
50 g di Pecorino Abruzzese grattugiato
2 tuorli
farina
100 g di prosciutto crudo, in una sola fetta
1 cipolla
10 g di strutto
noce moscata
2,5 dl di vino bianco secco
2 dl di brodo di carne
1/2 limone
sale
pepe in grani
fettine di limone per decorare
Preparazione: 20’ + 2 ore e 15 minuti
carne di agnello, tagliata a pezzi
Pecorino Abruzzese grattugiato
prosciutto crudo
Ingredienti: per 4 persone
1 kg di carne di agnello, tagliata a pezzi
50 g di Pecorino Abruzzese grattugiato
2 tuorli
farina
100 g di prosciutto crudo, in una sola fetta
1 cipolla
10 g di strutto
noce moscata
2,5 dl di vino bianco secco
2 dl di brodo di carne
1/2 limone
sale
pepe in grani
fettine di limone per decorare
Preparazione: 20’ + 2 ore e 15 minuti
- Scaldate lo strutto in un tegame (preferibilmente di terracotta), aggiungete il prosciutto tagliuzzato grossolanamente e la cipolla, sbucciata e affettata al velo, e fateli soffriggere a fiamma dolce.
- Insaporite con pepe macinato al momento e con noce moscata grattugiata, poi unite i pezzi di agnello, precedentemente sciacquati, asciugati e infarinati, e fateli rosolare nel soffritto, rigirandoli fino a quando si coloriranno.
- Bagnate con il vino, fate sfumare, aggiungete il brodo, salate e proseguite la cottura a fiamma moderata per circa 2 ore.
- Togliete l’agnello dal tegame e disponetelo nel piatto da portata. Sbattete in una terrina i tuorli insieme con il succo filtrato di mezzo limone, il formaggio e un pizzico di sale, poi incorporate questo composto al fondo di cottura della carne e fatelo addensare mescolando.
- Versate il sugo ancora caldo sulla carne, decorate il piatto a piacere con fettine di limone e servite.
Vino consigliato: preparazione corposa, in cui alla carne di agnello si sommano altri sapori così da ispessirne la struttura; occorre stappare vini corposi come il Controguerra Rosso o il Carema.
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La tradizione viticola Controguerrese risale all’epoca etrusca, periodo in cui fu introdotta la coltivazione razionale della vite e non a caso i vini di questa zona furono lodati da narratori greci e latini. In particolare è stato storicamente accertato che il grande Annibale, dopo la battaglia sul lago Trasimeno, trovò nella zona di Controguerra un luogo ed un vino che ebbero il potere di ritemprare le forze delle sue truppe.
Il paese, oltre a vantare ben 200 ettari vitati e 16.000 ettolitri di vino prodotto, vanta ben 47 aziende vitivinicole. Tra queste alcune, grazie all’impegno e alla professionalità dei proprietari, che hanno investito molto in questo settore specializzandosi e producendo solo vino in bottiglia, hanno raggiunto altissimi livelli qualitativi e hanno portato con onore il nome di Controguerra in paesi lontanissimi come in Giappone e negli Stati Uniti oltre che nella più vicina Europa. I principali vitigni coltivati sono il Montepulciano, il Trebbiano, il Pinot, il Cabernet, lo Chardonnay, la Malvaisia, e la Passerina.
La Doc Controguerra è prodotta nelle seguenti tipologie, Bianco; Bianco frizzante; Rosso (anche Riserva); Novello; Spumante; Passito bianco (anche Annoso); Passito rosso; Cabernet; Ciliegiolo; Merlot; Pinot nero; Chardonnay; Malvasia; Moscato amabile; Passerina; Riesling. E' un vino tipico della regione Abruzzo, prodotto in provincia di Teramo. Il Rosso Controguerra Doc è prodotto con le uve Montepulciano per un minimo del 60%, con Merlot o Cabernet per il 15%, ed eventualmente con altre uve a bacca rossa della zona. Il Bianco è prodotto per un minimo del 60% da uve Trebbiano toscano e per un minimo del 15% da Passerina; possono aggiungersi eventualmente a altre uve a bacca bianca della zona, per un massimo del 25%. Il Passito bianco si ottiene da uve Trebbiano toscano, Malvasia e Passerina per almeno il 60%, ed eventualmente da altre uve a bacca bianca della zona. La denominazione di origine controllata Controguerra, con la menzione di vitigno Merlot, Cabernet, Ciliegiolo o Pinot nero è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti costituiti per almeno l'85% dal corrispondente vitigno. Possono concorrere alla produzione di detto vino le uve, a bacca rossa, di altri vitigni autorizzati e/o raccomandati per la provincia di Teramo, fino a un massimo del 15%
La tradizione viticola abruzzese risale all'epoca etrusca, periodo in cui fu introdotta la coltivazione razionale della vite. Già in passato i vini abruzzesi furono lodati da narratori greci e latini. In particolare Ovidio, nativo di Sulmona, ricorda benevolmente i vini della sua terra. Prodotta in vigneti collinari nel territorio amministrativo di alcuni comuni della provincia di Teramo, Controguerra è la più giovane Doc abruzzese essendo stata riconosciuta solo nel '96, ma già include vini di grande pregio in diverse tipologie.
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