Ingredienti principali:
carne di capra
funghi prataioli
fagioli borlotti
Ingredienti: per 4 persone
200 g di lasagne fresche
200 g di funghi prataioli
400 g di fagioli borlotti, freschi e già sgranati
2 foglie di alloro
qualche foglia di sedano
Per il brodo:
1,2 kg di carne di capra
1 cipolla
2 chiodi di garofano
1 spicchio di Aglio Rosso di Sulmona
2 costole di sedano
2 Carote dell’Altopiano del Fucino
sale grosso
pepe nero in grani
Preparazione: 25’ + 3 ore e 10’ di cottura
carne di capra
funghi prataioli
fagioli borlotti
Ingredienti: per 4 persone
200 g di lasagne fresche
200 g di funghi prataioli
400 g di fagioli borlotti, freschi e già sgranati
2 foglie di alloro
qualche foglia di sedano
Per il brodo:
1,2 kg di carne di capra
1 cipolla
2 chiodi di garofano
1 spicchio di Aglio Rosso di Sulmona
2 costole di sedano
2 Carote dell’Altopiano del Fucino
sale grosso
pepe nero in grani
- Preparate il brodo: mettete in una pentola capace la carne di capra, il sedano e le carote mondati, la cipolla, sbucciata e steccata con i chiodi di garofano, l’aglio con la buccia, un pizzico di sale grosso e uno di pepe in grani.
- Coprite con 4 l di acqua fredda, portate a ebollizione e fate cuocere per 3 ore.
- Nel frattempo sciacquate i fagioli, lessateli in acqua non salata e profumata con l’alloro per 40 minuti.
- Mondate i funghi privandoli del piede terroso, lavateli velocemente sotto l’acqua corrente, asciugateli tamponando con carta assorbente da cucina e affettateli non troppo sottili.
- Quando il brodo sarà pronto, filtratelo e versatelo in una pentola pulita.
- Unite i fagioli cotti e scolati e i funghi, quindi fate cuocere il tutto per 5 minuti; aggiungete anche le lasagne e proseguite la cottura per altri 5 minuti.
- Profumate con qualche fogliolina di sedano tritata molto finemente, togliete dal fuoco e servite, accompagnando a piacere con pecorino grattugiato. Vino consigliato: Con questo primo piatto dal sapore intenso servite un vino rosso come il Controguerra Rosso o il Raboso del Piave.
La tradizione viticola Controguerrese risale all’epoca etrusca, periodo in cui fu introdotta la coltivazione razionale della vite e non a caso i vini di questa zona furono lodati da narratori greci e latini. In particolare è stato storicamente accertato che il grande Annibale, dopo la battaglia sul lago Trasimeno, trovò nella zona di Controguerra un luogo ed un vino che ebbero il potere di ritemprare le forze delle sue truppe.
Il paese, oltre a vantare ben 200 ettari vitati e 16.000 ettolitri di vino prodotto, vanta ben 47 aziende vitivinicole. Tra queste alcune, grazie all’impegno e alla professionalità dei proprietari, che hanno investito molto in questo settore specializzandosi e producendo solo vino in bottiglia, hanno raggiunto altissimi livelli qualitativi e hanno portato con onore il nome di Controguerra in paesi lontanissimi come in Giappone e negli Stati Uniti oltre che nella più vicina Europa. I principali vitigni coltivati sono il Montepulciano, il Trebbiano, il Pinot, il Cabernet, lo Chardonnay, la Malvaisia, e la Passerina.
La Doc Controguerra è prodotta nelle seguenti tipologie, Bianco; Bianco frizzante; Rosso (anche Riserva); Novello; Spumante; Passito bianco (anche Annoso); Passito rosso; Cabernet; Ciliegiolo; Merlot; Pinot nero; Chardonnay; Malvasia; Moscato amabile; Passerina; Riesling. E' un vino tipico della regione Abruzzo, prodotto in provincia di Teramo. Il Rosso Controguerra Doc è prodotto con le uve Montepulciano per un minimo del 60%, con Merlot o Cabernet per il 15%, ed eventualmente con altre uve a bacca rossa della zona. Il Bianco è prodotto per un minimo del 60% da uve Trebbiano toscano e per un minimo del 15% da Passerina; possono aggiungersi eventualmente a altre uve a bacca bianca della zona, per un massimo del 25%. Il Passito bianco si ottiene da uve Trebbiano toscano, Malvasia e Passerina per almeno il 60%, ed eventualmente da altre uve a bacca bianca della zona. La denominazione di origine controllata Controguerra, con la menzione di vitigno Merlot, Cabernet, Ciliegiolo o Pinot nero è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti costituiti per almeno l'85% dal corrispondente vitigno. Possono concorrere alla produzione di detto vino le uve, a bacca rossa, di altri vitigni autorizzati e/o raccomandati per la provincia di Teramo, fino a un massimo del 15%
La tradizione viticola abruzzese risale all'epoca etrusca, periodo in cui fu introdotta la coltivazione razionale della vite. Già in passato i vini abruzzesi furono lodati da narratori greci e latini. In particolare Ovidio, nativo di Sulmona, ricorda benevolmente i vini della sua terra. Prodotta in vigneti collinari nel territorio amministrativo di alcuni comuni della provincia di Teramo, Controguerra è la più giovane Doc abruzzese essendo stata riconosciuta solo nel '96, ma già include vini di grande pregio in diverse tipologie.
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