Ingredienti principali:
gnocchi di patate
cavolo cappuccio o verza
lardo
pomodori pelati
Ricetta per persone n.
4
Note:
585 calorie a porzione
Ingredienti:gnocchi di patate come da ricetta base
Per condire:
300 g di cavolo cappuccio o verza
100 g di lardo
4 pomodori pelati
1 cipolla
1 dl d’olio
pecorino grattugiato
peperoncino
sale
Preparazione: 10’ + 30’ di cottura
- In un tegame scaldate due cucchiai d’olio, insaporitevi prima la cipolla finemente tritata e poi il lardo anch’esso tritato e, quando è diventato leggermente dorato.
- Aggiungete le foglie di cavolo cappuccio grossolanamente tritate.
- Mescolate, salate, coprite il recipiente e portate quasi a cottura il cavolo.
- Aggiungete i pomodori tritati, regolate se occorre il sale e lasciate insaporire.
- Lessate gli gnocchi di patate in acqua salata, scolateli via via che salgono a galla, conditeli con il sugo caldo al cavolo cappuccio, spolverizzate di pecorino grattugiato e peperoncino sminuzzato.
- Servite a tavola.
Per saperne di più:Vino consigliato: Trebbiano d'Abruzzo
Pomodoro, pancetta affumicata e lardo, erbe a piacere e pecorino sono gli ingredienti classici dei condimenti di questa terra d’Abruzzo, che ama piatti sostanziosi oltre che “infuocati” dal famoso diavulillo (il peperoncino piccante). Un “ingrediente” che ritroviamo non soltanto in questa ricetta, ma in quasi tutti gli altri piatti di questa cucina. Una delle pietanze in cui trionfa il peperoncino è la “capra alla neretese”, dove la carne cotta anche con olio, cipolla, vino bianco, pomodori e peperoni, si accende della sua presenza.
Il Trebbiano d'Abruzzo è un vino DOC la cui produzione è consentita nelle province di Chieti, L'Aquila, Pescara e Teramo.
Il Trebbiano d’Abruzzo va servito fresco, 8-10°C; è ottimo per accompagnare antipasti di mare e di verdure tipici del territorio abruzzese. Si sposa bene con minestre e pastasciutte locali, con piatti a base di uova, pesce e carni bianche (ex il tacchino alla canzanese, ricetta tipica teramese)
La prime fonti storiche che parlano del Trebbiano d'Abruzzo risalgono al XVI secolo quando si parla di un vino bianco chiamato Trebulanum d’Abruzzo. Il Trebbiano ha avuto una nuova evoluzione dagli anni Sessanta del secolo scorso con l’arrivo della DOC e la prima concreta valorizzazione qualitativa del prodotto. Da allora questo vino abruzzese ha avuto un successo crescente anche grazie alla vetrina messa a disposizione da un’importante cooperativa.
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