Caipirinha: un tipico cocktail alcolico - brasiliano - a base di cachaca – il distillato della canna da zucchero più bevuto in Brasile-. Infatti in questo Paese lo troviamo un po' ovunque: ristoranti, bar e la sua popolarità è aumentata al di fuori dei confini nazionali solamente dopo che è stato inserito tra i cocktails più richiesti nella speciale classificazione IBA.
La parola “caipirinha” è il diminuitivo di “caipira”, che sta per contadino. Vi sono numerose varianti di questo cocktails:Ingredienti:
La Caipivodka: meglio conosciuta come Caipiroska, la vodka sostituisce il cachaça;
La Caipirissima: ovvero una variante con rum al posto del cachaça;
Caipirao: tipico drink portoghese, con il liquore Beirao al posto sempre del cachaça;
Caipirita: qui si utilizza il Tequila.
Caipiritaly: ideato da Beppe Castiello e Luigi Manzo, con al posto del cachaça, il Bitter Campari.
Esistono anche delle versioni con frutta fresca, definite Caipifruta, dove al posto del lime vengono utilizzati altri tipi di frutta (singolarmente oppure insieme), come kiwi, ananas, limoni, mango...
1/2 di lime
3 cucchiaini di zucchero di canna
ghiaccio tritato
cachaca
Preparazione:
- Ecco come preparare la caipirinha:
- Tagliare il Lime a metà e poi in 4 pezzetti tutti di uguale misura, adagiare i cubetti nel bicchiere.
- Aggiungere lo zucchero e con il pestello esercitare una leggera pressione sulla polpa del Lime, è utile eseguire movimenti rotatori, per fare uscire il succo, facendo attenzione a non comprimere troppo la buccia amara; si aggiungono i cubetti di ghiaccio spaccati e infine la cachaça.
- Come guarnizione aggiungere una fetta di Lime (tagliata sottile) inserendola sul bordo del bicchiere.
- Servire il drink con due cannucce. Il drink non va shakerato né agitato va mescolato con lo stirrer.
La Cachaça (chiamata anche Pinga) è il distillato tipico del Brasile, ottenuto dalla canna da zucchero. In Brasile è conosciuta con un'infinità di nomi diversi (più di 2000 nomi diversi e oltre 5000 marche), oltre ad essere la bevanda maggiormente consumata. La sua gradazione si aggira intorno ai 40 gradi.
Anche la storia della Cachaça è legata ai conquistadores, i quali colonizzarono le terre del “Nuovo Mondo” ed iniziarono a coltivare la canna da zucchero. La coltivazione di canna diviene l`attività principale delle fazendas brasiliane (le cosidette engenhos). Oltre allo zucchero, dalla graminacea si ottenne un vino dolciastro chiamato cagaça o cagassa, distribuito tra gli schiavi per attenuarne le fatiche.
Tra il 1532 ed il 1548 nell`Engenho Erasmus della Capitania de São Vicente (odierno stato di São Paulo), si pensò a distillare la cagaça, ovvero il vino di canna: si ebbe così un liquore forte, chiaro e gradevole che viene battezzato come Cachaça. Dopo di ciò l'aguardente de cana si diffuse a macchia d`olio acquistando presto valore, tanto da venire usato addirittura come moneta di scambio per l`acquisto degli schiavi.
La Cachaça si produce esclusivamente in Brasile con distillazione che può essere sia continua che discontinua. Dalla distillazione si ricava un prodotto di gradazione che varia dai 68 ai 70 gradi alcolici; poi si riduce fino a circa 40 °C ed infine viene fatta riposare in botti di legno. L'invecchiamento non supera i dodici anni ed il legno usato è generalmente di quercia bianca brasiliana.
fonte: Il Mondo dei Dolci
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