In molte occasioni i piatti alternativi si trasformano in una occasione veloce per invitare amici e conoscenti, per una cena senza troppe pretese se non quella di trascorrere qualche ora in allegra compagnia.Antipasto, primo, secondo, contorno e dessert; non sempre si desidera un pasto così ricco di portate. E' per questo che suggeriamo alcuni piatti alternativi, i quali possono sostituire un menù completo, rompendo così la routine del solito pranzo.
Numerose sono le tracce della pizza nel passato. Ne abbiamo testimonianza anche in epoca Medioevale e Rinascimentale, sia nel “Gusto” aristocratico che per un consumo popolare, dai banchetti regali alla mensa del povero.
La parola “Pizza” è già attestata in epoca medioevale e nei secoli successivi si rinvengono forme locali di questo termine indicanti variazioni culinarie sul tema, dal dolce al salato e differenti metodi di cottura.
I Longobardi (venuti in Italia meridionale dopo la caduta dell’ impero Romano ) portarono un elemento che diverrà importantissimo per perfezionare la pizza e cioè la Bufala che fornirà il latte per la mozzarella.
Con la scoperta dell’America s’introduce un altro fondamentale ingrediente, un elemento “Principe” della pizza che oggi è quasi impossibile immaginare non possa esistere: il pomodoro!
Dopo le iniziali diffidenze, il pomodoro trovò in tutta la cucina italiana un largo consenso e la pizza ne beneficiò avvicinandosi sempre più alla forma che oggi conosciamo.
Dal 700 anche il metodo di cottura si perfeziona. La pizza viene cotta in forni a legna per essere venduta per le strade della città. Naturalmente queste pizze confezionate con ingredienti e condimenti erano tenute in caldo in particolari stufe che venivano poste in testa dai “garzoni”, i quali avvisavano i cittadini del loro arrivo con richiami caratteristici e sonori.
Nascono così le prime forme di pizzeria ed i primi pizzaioli napoletani, infatti è proprio nel 1830 che si hanno notizie certe dell’esistenza di pizzerie vere e proprie ( fino ad allora i pizzaioli avevano solo dei banconi siti all’esterno dei loro laboratori). Nel 1889 succede un episodio celebre e cioè la nascita della pizza MARGHERITA ( anche se sicuramente già la si conosceva ).
In quella estate re Umberto I con la regina MARGHERITA, si recarono a Napoli, nella reggia di Capodimonte come voleva una regola della monarchia. La regina fu incuriosita dalla pizza, che non aveva mai mangiato, ma di cui ne aveva sentito parlare da qualche scrittore o artista ammesso a corte.
Non potendo recarsi direttamente in pizzeria,considerato il suo alto ceto sociale, fu chiamato a corte il più noto e rinomato pizzaiolo ( che si trovava alla salita S. Anna a pochi passi da via Chiaia ) Don Raffaele Esposito , con la moglie donna Rosa, essendo lei, la vera maestra nell’arte della pizza, presentando diverse e gustose pizze tra cui quella con Pomodoro.
Mozzarella e Basilico, ancora oggi conosciuta con il nome di pizza MARGHERITA. Per cui suddetta pizza, sebbene esiste già da tempo, deve il suo celebre nome alla regina Margherita di Savoia.
Il resto è leggenda, ma il sapore è tradizione di un'arte che da Napoli ha raggiunto ogni angolo del mondo civilizzato.
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