Ingredienti principali:
filetti di rombo
patate
brodo vegetale
Ricetta per persone n.
6
Note
390 calorie a porzione
Ingredienti: 6 filetti di rombo
3 patate di media grandezza
200 g di brodo vegetale
80 g di burro
1 bicchiere di vino bianco secco
1 uovo
3 pomodori
6 scalogni
1 mazzo grande di basilico
erba cipollina
sale
pepe
Preparazione: 40’ + 30’ ore di cottura
- Tagliate le patate a fettine sottili, sbollentatele due minuti.
- Sgocciolatele e raffreddatele sotto l'acqua. Imburrate una pirofila.
- Disponetevi i filetti di rombo, ricopriteli con le patate disponendole, leggermente sovrapposte, a squame di pesce.
- Spennellatele con l'uovo battuto, salate, pepate e cuocete in forno a 200° fino a quando sono dorate.
- In un tegamino versate il vino e il brodo, aggiungete lo scalogno tritato, ponete sul fuoco e fate ridurre della metà.
- Ritirate, lasciate raffreddare, frullate il composto con il basilico, versatelo in un pentolino, aggiungete il burro, ponete sul fuoco e, mescolando con una frusta, mantecate la salsa.
- Ritirate il rombo, adagiatelo sul piatto da portata, decorate con erba cipollina e dadini di pomodoro, servite con la salsa di basilico calda a parte.
La storia: Vino dalla storia relativamente recente: si è iniziato ad apprezzarlo solo in tempo recenti, grazie anche al traino dell'altro Verdicchio più noto, quello dei Castelli di Jesi. La valorizzazione avviene nel 1967 con l'entrata del Verdicchio di Matelica tra le denominazioni di origine controllata, con un disciplinare che ne stabiliva regole di impianto dei ceppi di vitigno, di allevamento e di vinificazione autonome. Si è voluto dividere un'ampia zona coltivata a Verdicchio per evidenziare come stessi vitigni coltivati in luoghi vicini diano sensazioni e gusti decisamente diversi. A differenza del Verdicchio dei Castelli di Jesi in questo caso non si è potuto contare sulla tradizione contadina: il vino che veniva prodotto e imbottigliato nella zona di Matelica precedentemente all'istituzione della DOC era il risultato di uvaggi volti solo a vuotare le cantine con un inevitabile calo della qualità. Oggi invece grazie al lavoro di esperti enologi e motivati produttori si è riuscito a ottenere un ottimo vino con il vero "gusto" della terra di Matelica, uscendo così dall'ombra del Verdicchio dei Castelli di Jesi. Nel 2009 arriva la D.O.C.G. per il Verdicchio di Matelica Riserva.
Il vitigno: Il vino Verdicchio di Matelica deve essere prodotto in percentuale non inferiore all'85% con vitigno Verdicchio; per il restante 15% si possono utilizzare vitigni a bacca bianca ammessi alla coltivazione nell'interno dell Regione Marche
Le zone di produzione: Comprende i comuni che si trovano a ridosso dell'alta valle dell'Esino : Camerino, Castelraimondo, Esanatoglia, Gagliole, Matelica, Pioraco, Cerreto d'Esi e Fabriano. Tipologie: Il Verdicchio di Matelica viene prodotto nelle versioni secco, spumante, riserva (minimo 25 mesi di affinamento) e passito
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