Indicazioni chiare e dettagliate su come preparare questa ricetta: calamaretti al radicchio.
I calamari sono ricchi di sali minerali, quali sodio, potassio, calcio, fosforo, magnesio e vitamina A, hanno un buon tenore in proteine
Ingredienti:
400 g di calamaretti
200 g di radicchio rosso
60 g di mollica di pane bagnata nel brodo vegetale
1 spicchio d’aglio
1 mazzetto di prezzemolo
1 uova (facoltativo)
3 cucchiai di olio extravergine d’oliva
sale e pepe: q. b.
Preparazione: 35’
Cottura: 15’
Pulite i calamaretti, staccatene i tentacoli, togliete la pellicina, interna ed esterna, lavateli accuratamente, scolateli e asciugateli. Mondate il radicchio, lavatelo più volte sotto l'acqua corrente, asciugatelo con un canovaccio e dividetelo a metà per il lungo. ln una padella scaldate 2 cucchiai di olio di oliva e fate rosolare il radicchio da una parte e dall'altra. Toglietelo dal fuoco, tagliatelo a filetti e mettetelo in una ciotola. Aggiungete i tentacoli dei calamaretti, tritati grossolanamente, la mollica di pane strizzata e sbriciolata, l'aglio tritato finemente insieme al prezzemolo, l'uovo e un pizzico di sale e pepe. Mescolate con un cucchiaio di legno e, con il composto ottenuto, riempite i calamaretti, richiudendoli con uno stecchino. In un tegame di ghisa sufficientemente capace, fate scaldare l'olio rimasto, adagiatevi i calamaretti e fateli cuocere a fuoco dolcissimo e a recipiente coperto, per 10-12 minuti rigirandoli di tanto in tanto. Servite caldo.
Vini consigliati:
Cirò bianco (Calabria) a 10 °C, Verdicchio dei Castelli di Jesi (Marche) a 10°.
Il Cirò bianco è un vino DOC la cui produzione è consentita nei comuni di Cirò e Cirò Marina e in parte nei territori di Melissa e Crucoli. Il Verdicchio dei Castelli di Jesi è un vino a Denominazione di Origine Controllata (DOC) prodotto nelle province di Macerata e di Ancona. Il Verdicchio è il vino per eccellenza della Regione Marche.
Quando si parla di Marche nel contesto viti-vinicolo si associa subito questo vino , in particolare il quello Castelli di Jesi. Il Verdicchio è conosciuto in tutto il mondo nell'originale quanto esclusiva bottiglia a forma di anfora , disegnata dall'architetto Maiocchi negli anni '50, per valorizzare oltre al vino anche bellezza e sinuosità della Regione Marche.
La storia di questo vino marchigiano è tuttavia caratterizzata da alti e bassi. A momenti di vigore negli anni '60, grazie all'enorme quantità esportata, hanno fatto seguito periodi di appannamento nel decennio successivo, dovuti soprattutto alla mancanza di qualità per la grande richiesta sul mercato. Ha preso poi nuovo vigore a partire dalla metà degli anni '80, grazie all'intuizione di alcune aziende che, studiando ed esaminando cloni di vitigno Verdicchio , sono riuscite ad estrarre un vino dall'enorme personalità e longevità, dandogli un'immagine duratura e consolidata nell'ambiente viti-vinicolo mondiale
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