Se continuerete nella lettura del post troverete molte altre divertenti immagini di quello che non saprei se definire un vero artista o un grandissimo amante del cibo.
Intuitivamente penseresti che “Food Art” voglia dire arte del cibo, e in effetti siamo lì attorno: si tratta appunto di sfumature. Ti potresti chiedere allora cosa sta a significare “Art of Food”, che qualche differenza ci deve essere.
Ebbene, fonti accreditate dicono che la “Food Art” è l’espressione artistica attraverso alimenti e commestibili, ma nella quale il cibo è solo strumentale all’arte stessa. Per esempio, se per la sua opera uno scultore invece del marmo usasse – che so – il pane senza che nessuno se ne volesse poi cibare, ecco, farebbe della Food Art. Arte con il cibo. Se invece un panettiere producesse meravigliose pagnotte realizzate con perizia e perfezione e pure in fogge artistiche, ma fosse “semplice” seppur geniale pane da mangiare, avremmo più una forma di Art of Food, arte del cibo.
Questo per tranquillizzare il lettore più vicino alle sfumature della lingua inglese che volesse passare una serata all’indirizzo del locale dalle parti della Stazione di Porta Genova: è un ristorante, si cucina, e si mangia.
Provate ad indovinare cosa ha voluto rappresentare nelle sue opere.
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