Cefalea è un termine generico con cui si indica ogni dolore avvertito in corrispondenza della testa, qualunque ne siano le cause, l’intensità o i caratteri.
La sua insorgenza dipende dalla stimolazione delle terminazioni nervose dolorifiche presenti nel capo queste sono situate in corrispondenza dei tessuti molli extracranici (cute, tessuto sottocutaneo, muscoli, arterie, periostio, occhio, orecchio, cavità nasali) ed anche di strutture intracraniche (seni venosi e loro vene tributarie, parti della dura madre alla base del cranio, arterie cerebrali entro la dura madre e l’aracnoide, nervo trigemino, vago, glossofaringeo, e primi nervi cervicali).
Le persone che soffrono di cefalea presentano forti mal di testa con una natura invalidante, cioè i sintomi impediscono loro di svolgere qualsiasi attività normalmente. La cefalea è molto difficile da combattere, anche con farmaci specifici, e non esiste una cura, ma puoi lavorare per prevenire nuovi episodi di dolore.
Il cibo ha un ruolo molto importante per raggiungerlo in modo da poter ridurre l'emicrania mangiando sano.
Esistono anche altri fattori di rischio, correlati allo stile di vita, su cui possiamo agire (ove siano individuati) per prevenire il più possibile l’insorgenza degli attacchi: ad esempio il consumo di vino e alcolici che possono contenere sostanze che scatenano la cefalea, il fumo che diminuisce l'apporto di ossigeno all’organismo favorendo una vasodilatazione, ritenuto un fattore responsabile di alcune crisi di mal di testa), la dieta ed in particolare alcuni alimenti che possono provocare talvolta il mal di testa).
Aiutano a proteggere dalla cefalea pane, pasta e riso (soprattutto integrali), frutta e verdura fresche, legumi freschi o secchi che si digeriscono senza problemi (le lenticchie sono tra i più adatti), pesce fresco, non affumicato e non salato, carne fresca (ancora meglio se bianca), succhi, spremute, centrifugati freschi.
La maggior parte delle cefalee non dipende da processi patologici definiti delle strutture craniche, ma da disturbi funzionali a volte difficilmente identificabili, per cui la cefalea diventa l’unica manifestazione morbosa tanto da configurare il quadro di una vera e propria malattia.
Il prototipo di queste forme di cefalea primaria è rappresentato dall’emicrania nella sua forma classica o in quella comune, assai più frequente (nella quale mancano i deficit neurologici transitori a focolaio durante la fase prodromica dell’accesso), o in altre forme che vengono considerate varianti: l’emicrania emiplegica, l’emicrania oftalmoplegica, ecc.
Altre forme di cefalea primaria, che si discostano dai caratteri propri dell’emicrania, sono:
Un gruppo a sé è costituito dalle nevralgie (o nevriti dei nervi della testa), per esempio nevralgia del trigemino: il dolore può manifestarsi come un senso di pesantezza non precisamente localizzato, oppure come un cerchio che stringe la testa o come “un chiodo in fronte”, un “martello alla tempia” o come pesantezza agli occhi ecc.
Spesso può essere scatenata da diversi fattori esterni all’organismo: stress vari, esercizio fisico, disturbi emotivi, traumi cranici, variazioni atmosferiche o anche in rapporto a ritmi biologici endogeni (per es. a ore fisse del giorno e della notte, o in rapporto col ciclo mestruale, con l’ingestione di particolari cibi o bevande ecc.).
La cefalea è in generale un disturbo estremamente comune, nel quale le indagini diagnostiche intese ad individuarne le cause possono essere assai difficili, soprattutto quando il disturbo è cronico, ricorrente, non accompagnato da altri sintomi.
Oltre all’indagine clinica ed anamnestica del paziente sono utili a volte prove farmacologiche con sostanze diverse capaci di indurre la crisi dolorosa o di determinarne la rapida soluzione.
La terapia, quando possibile, viene rivolta alle cause responsabili diversamente essa si fonda sull’impiego di farmaci analgesici, specifici farmaci anti-emicranici (triptani) e si può giovare spesso anche sull’evitamento dei fattori scatenanti.
La sua insorgenza dipende dalla stimolazione delle terminazioni nervose dolorifiche presenti nel capo queste sono situate in corrispondenza dei tessuti molli extracranici (cute, tessuto sottocutaneo, muscoli, arterie, periostio, occhio, orecchio, cavità nasali) ed anche di strutture intracraniche (seni venosi e loro vene tributarie, parti della dura madre alla base del cranio, arterie cerebrali entro la dura madre e l’aracnoide, nervo trigemino, vago, glossofaringeo, e primi nervi cervicali).
Dieta e mal di testa. |
La cefalea: ecco come prevenirla.
Le persone che soffrono di cefalea presentano forti mal di testa con una natura invalidante, cioè i sintomi impediscono loro di svolgere qualsiasi attività normalmente. La cefalea è molto difficile da combattere, anche con farmaci specifici, e non esiste una cura, ma puoi lavorare per prevenire nuovi episodi di dolore.
Come ridurre l'emicrania mangiando sano.
Il cibo ha un ruolo molto importante per raggiungerlo in modo da poter ridurre l'emicrania mangiando sano.
Esistono anche altri fattori di rischio, correlati allo stile di vita, su cui possiamo agire (ove siano individuati) per prevenire il più possibile l’insorgenza degli attacchi: ad esempio il consumo di vino e alcolici che possono contenere sostanze che scatenano la cefalea, il fumo che diminuisce l'apporto di ossigeno all’organismo favorendo una vasodilatazione, ritenuto un fattore responsabile di alcune crisi di mal di testa), la dieta ed in particolare alcuni alimenti che possono provocare talvolta il mal di testa).
Aiutano a proteggere dalla cefalea pane, pasta e riso (soprattutto integrali), frutta e verdura fresche, legumi freschi o secchi che si digeriscono senza problemi (le lenticchie sono tra i più adatti), pesce fresco, non affumicato e non salato, carne fresca (ancora meglio se bianca), succhi, spremute, centrifugati freschi.
Le cefalee non dipendono solo da processi patologici.
La maggior parte delle cefalee non dipende da processi patologici definiti delle strutture craniche, ma da disturbi funzionali a volte difficilmente identificabili, per cui la cefalea diventa l’unica manifestazione morbosa tanto da configurare il quadro di una vera e propria malattia.
Il prototipo di queste forme di cefalea primaria è rappresentato dall’emicrania nella sua forma classica o in quella comune, assai più frequente (nella quale mancano i deficit neurologici transitori a focolaio durante la fase prodromica dell’accesso), o in altre forme che vengono considerate varianti: l’emicrania emiplegica, l’emicrania oftalmoplegica, ecc.
Altre forme di cefalea primaria.
Altre forme di cefalea primaria, che si discostano dai caratteri propri dell’emicrania, sono:
- di tipo tensivo.
- a grappolo (cosiddetta perché gli attacchi sono multipli e ravvicinati in raggruppamenti episodici stagionali o anche continui).
Un gruppo a sé è costituito dalle nevralgie (o nevriti dei nervi della testa), per esempio nevralgia del trigemino: il dolore può manifestarsi come un senso di pesantezza non precisamente localizzato, oppure come un cerchio che stringe la testa o come “un chiodo in fronte”, un “martello alla tempia” o come pesantezza agli occhi ecc.
Leggi anche: Il vino in cucina: una bottiglia per il privilegio del cuoco e un’altra per cucinare.Può presentarsi in modo accessuale o ad attacchi isolati ricorrenti, intervallati da periodi di completo benessere, oppure può manifestarsi con un dolore cronico, continuo.
Spesso può essere scatenata da diversi fattori esterni all’organismo: stress vari, esercizio fisico, disturbi emotivi, traumi cranici, variazioni atmosferiche o anche in rapporto a ritmi biologici endogeni (per es. a ore fisse del giorno e della notte, o in rapporto col ciclo mestruale, con l’ingestione di particolari cibi o bevande ecc.).
Un disturbo estremamente comune.
La cefalea è in generale un disturbo estremamente comune, nel quale le indagini diagnostiche intese ad individuarne le cause possono essere assai difficili, soprattutto quando il disturbo è cronico, ricorrente, non accompagnato da altri sintomi.
Oltre all’indagine clinica ed anamnestica del paziente sono utili a volte prove farmacologiche con sostanze diverse capaci di indurre la crisi dolorosa o di determinarne la rapida soluzione.
La terapia, quando possibile, viene rivolta alle cause responsabili diversamente essa si fonda sull’impiego di farmaci analgesici, specifici farmaci anti-emicranici (triptani) e si può giovare spesso anche sull’evitamento dei fattori scatenanti.
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Sono molti gli alimenti che in soggetti predisposti sono responsabili nello scatenare un attacco di cefalea.
RispondiElimina@Giampaolo Rossi.- Esiste un rapporto tra dieta e comparsa dell'emicrania. Quali cibi mangiare, quali evitare per prevenire e curare l'emicrania.
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