Le grandi ricette classiche della cucina italiana e straniera sotto la lente di ingrandimento.
La storia, la preparazione, le varianti alla ricetta principale, ingredienti, consigli, tempi di cottura e l'analisi nutrizionale.
Di seguito trovi l'elenco di tutti gli articoli sulle ricette, divise per categorie, se cerchi qualcosa di particolare usa la funzione di ricerca che trovi in alto a destra in testa alla pagina.
I piatti tipici della cucina africana sono estremamente ricchi e fantasiosi.
L’ Africa è una terra straordinariamente affascinante e misteriosa; uno dei modi più belli e piacevoli di apprezzare la cultura, lo spirito e le tradizioni di questo paese è sicuramente conoscere e saper apprezzare le ricette tradizionali, venendo a contatto con sapori ed aromi caratteristici indubbiamente diversi rispetto a quelli normalmente conosciamo.
In Africa, in genere, si mangia da piatti comuni, seduti in cerchio sul pavimento (le donne separate dagli uomini). Buona regola, prima di accomodarsi, è togliersi le scarpe, facendo attenzione a non mostrare la pianta dei piedi, segno di maleducazione. Raramente esistono le posate: occorre prelevare il cibo con la mano, facendo attenzione a prenderne le giuste porzioni. Non bisogna abbuffarsi con avidità e occorre lasciare un po’ di cibo nella ciotola per mostrare al padrone di casa che si è mangiato a sufficienza. Prima e dopo il pranzo viene offerta all’ospite una brocca con un po’ di acqua: non va bevuta, ma usata per lavarsi le mani.
Nella tradizione africana il cibo rappresenta un momento magico, di pace ed armonia con i commensali, un evento sacro e contemporaneamente di allegria e profonda unione.
I piatti tipici della cucina africana sono estremamente ricchi e fantasiosi, si caratterizzano per gli intensi profumi ed i sapori forti e decisi grazie al grande utilizzo di spezie ed erbe aromatiche, quali cannella, chiodi di garofano, pepe, zenzero, curcuma,coriandolo, cumino curry, paprika e molte altre. Quest’ultime sono il simbolo e la caratteristica che rende unica l’isola di Zanzibar, la più grande di un arcipelago situato nell’Oceano Indiano, a pochi chilometri dalla costa della Tanzania, in Africa orientale.
Quest’isola era già nota nell’antichità come “isola delle spezie”, in quanto nel mondo antico erano considerate prodotti pregiati e preziosi, tanto da costituire il motivo principale per l’apertura di nuove rotte e canali per favorire gli scambi commerciali. Spesso si pensa che il nome “Zanzibar” derivi dalla parola “zenzero”, in realtà si deve molto probabilmente a Zangi-bar, che nella lingua dell’antica Persia significava “terra dei neri”.
I piatti tipici sono diversi da regione a regione, per questo motivo quando si parla di cucina si può dividere l’Africa in quattro zone:Africa orientale, occidentale, settentrionale e meridionale .
Un viaggio alla scoperta della cucina americana (e non solo USA).
Sulla cultura gastronomica degli Stati Uniti nutriamo molti pregiudizi. Del tipo che amiamo liquidarli con rapide sentenze definitive. “Quei dannati yankee” bofonchia l’italiano medio, mentre sforchetta le sue trofie al pesto o addenta una bufala da orgasmo immediato. “Buoni solo a friggere patatine e farcire hamburger accumulando condimenti come se fossero appena sopravvissuti a un digiuno decennale”.
Non è esattamente così. Non tutti gli Usa sono Man vs Food e forse non tutti sanno che ogni Stato ha le proprie specialità gastronomiche E che alcuni di questinational dishessono deliziosi. Attenzione: lungi da me fare l’apologia del pancake, non ho detto tutti, ho detto alcuni.
Il grande menu americano: 51 piatti tipici degli Usa, uno per stato
Il sito americano Deadspin ha creato la mappa precedente , il “Great American Menu”, geolocalizzando cinquanta diverse specialità gastronomiche statunitensi (una per Stato, più il District of Columbia). E classificandole in buonissime, buone, medie, pessime (non proprio in questi termini, come vedrete). Una ricerca che lui stesso descrive come “Non tecnica, né scrupolosa, né onesta”. Ma che sicuramente è un interessante excursus tra piatti semi-sconosciuti. E che, ne sono sicura, anche il nostro snobissimo palato italiano potrebbe apprezzare.
Cucina Latinoamericana.
La cucina latinoamericana sta diventando sempre più popolare anche da noi.
La sua versione inutilmente alterata da sofisticazioni per gourmand, da tempo è entrata nell’empireo delle cucine internazionali emergenti, tanto da essere acclamata dalle lobby delle classifichine per ricchi incolti che hanno già cooptato nella propria casta i cosiddetti “grandi chef stellati” sudamericani.
Ovviamente qui non di questo grottesco fenomeno parliamo, bensì della cucina popolare di base dei paesi dell’America del Sud: in questo modo escludiamo quei ricettacoli di junk food camuffati con il folclore da cartoon che sono diventati quasi tutti i ristoranti messicani rumorosamente sparsi sul nostro suolo.
A interessarci è quanto della cultura dei Paesi d’origine si portino dietro cuochi e gestori dei locali che in Italia proprongono i piatti regionali delle nazioni sudamericane a maggiore vocazione gastronomica.
Un viaggio alla scoperta dei sapori, dei profumi e delle dolcezze della cucina europea.
Cucina europea, o anche cucina occidentale è un termine che si riferisce alle cucine dei paesi europei e a quella di altri paesi del mondo occidentale. Essa comprende dunque quella dei paesi dell'intera Europa, quella russa oltre che quella praticata dagli europei trapiantati in Nord America, Australasia, Oceania e America latina. Il termine viene usato dagli asiatici per differenziarla dalla cucina del loro continente. Altrettanto vale per gli europei che parlano di cucina asiatica per additare la cucina praticata nei paesi dell'intera Asia.
Le cucine occidentali sono anche molto diverse fra loro, anche se accomunate da alcune caratteristiche che le fanno associare in un'unica classificazione continentale. Confrontata con la cucina tradizionale asiatica, vi è una maggiore presenza di carni, anche relativamente alla dimensione dei pezzi di carne serviti, e nel modo di cuocerle, assai più vario che nella cucina asiatica. La bistecca, in particolare, è un piatto comune nella cucina occidentale.
Per quanto attiene ai condimenti, in maniera similare alla cucina asiatica, si fa un largo uso di salse e spezie, in particolar modo per insaporire i pezzi di carne piuttosto spessi, a causa della difficoltà a far penetrare in profondità gli aromi utilizzati. Vengono anche utilizzati diversi prodotti derivati dal latte, come il burro e la panna, ad eccezione che nella nouvelle cuisine e nella cucina mediterranea nelle quali si dà maggior risalto all'olio d'oliva extra vergine. Il pane, preparato con la farina di frumento, è stato la maggior fonte di carboidrati in questa cucina, assieme alla pasta, a varie tipologie di frittelle e ai dolci, anche se le patate hanno assunto la loro importanza nella dieta degli europei dopo la loro importazione a seguito della colonizzazione europea delle Americhe.
Un viaggio alla scoperta dei sapori, dei profumi e delle dolcezze della cucina asiatica.
Il continente asiatico comprende un gran numero di etnie. Le cucine più importanti e note sono quella cinese e quella indiana, a loro volta caratterizzate, trattandosi di tradizioni relative a territori molto vasti, da forti differenze regionali.
A grandi linee, la cucina cinese presenta una storia di sviluppo molto articolata, anche attraverso numerose scuole di cucina distribuite nel vasto Paese, e una grande duttilità nell’utilizzo degli ingredienti, pur escludendo per lo più il latte e i suoi derivati.
La cucina indiana, nel corso della storia, è stata maggiormente condizionata dai precetti delle diverse religioni (indù, buddista, gianseinista, musulmana ecc.) e dai più estesi contatti con altre popolazioni, fino alla colonizzazione inglese e portoghese. Latte e derivati trovano in questa cucina un impiego di lunga tradizione, insieme a un intensivo e molto variegato utilizzo di numerose spezie.
Alimenti base della cucina cinese.
Cereali e legumi. Il riso è un componente fondamentale dell’alimentazione quotidiana. Viene consumato bollito, cotto a vapore o per assorbimento. Sottoforma di farina è utilizzato nella preparazione di spaghetti o vermicelli di rapida cottura, di ravioli, frittelle e altri dolci. Una varietà particolare è il riso glutinoso, così denominato non per la presenza di glutine, ma per la sua particolare consistenza collosa.
Il congee si ottiene facendo bollire il riso in acqua abbondante fino ad avere un prodotto di consistenza molle, una pappa usata spesso per la prima colazione. Il frumento e altri tipi di cereali coltivati soprattutto al Nord del Paese, anche se meno utilizzati del riso, presentano comunque una certa diffusione, specie nella preparazione di pasta o di pani cotti al vapore. La pasta, per lo più spaghetti o vermicelli, disponibile sia fresca sia essiccata, viene preparata con varie tipologie di farine tra cui riso, frumento, grano saraceno, soia e fagioli mungo. Con quest’ultima farina vengono confezionati gli spaghetti cellophane, così chiamati perché diventano trasparenti con la cottura. Riso e pasta, cotti, vengono fritti in poco condimento e mescolati a ingredienti carnei o vegetali nella preparazione di piatti denominati al riso o pasta fritti. I wonton sono un tipo di pasta ripiena (tipo ravioli) con carne, pesce o verdura, cotti nel brodo, a vapore o fritti.
Un viaggio alla scoperta dei sapori, dei profumi e delle dolcezze della cucina italiana.
Un viaggio alla scoperta dei piatti tipici italiani e dei principali prodotti di qualità, percorrendo le strade del vino e dei sapori d’Italia attraverso curiosità e leggende.
Specialità italiane note nel Belpaese e nel mondo, i cui sapori non si possono assolutamente perdere e che vale la pena assaggiare almeno una volta nella vita.
Il turista enogastronomico non è solo un consumatore, che vuole sapere dove “andare a spendere”, ma un cultore della materia, che ama imparare e approfondire i temi in questione, e magari farne sfoggio in compagnia.
Le varie guide “stellate” o con le “forchette” non rispondono più da sole a questa esigenza.
Queste pagine invece, complete e divertenti, saranno un valido strumento per conoscere quanto della nostra tradizione culinaria è ancora segreto.
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