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Tra le strade del vino, gli itinerari da non perdere: da Firenze alla Maremma tra vini e piatti tipici.

Pubblicato da Maria Susana Diaz il 27/07/2018 | 18:56

Le strade del vino sono percorsi segnalati e pubblicizzati con appositi cartelli, lungo i quali insistono valori naturali, culturali e ambientali, vigneti e cantine di aziende agricole singole o associate aperte al pubblico.

Le strade del vino costituiscono strumento attraverso il quale i territori vinicoli e le relative produzioni possono essere divulgati, commercializzati e fruiti in forma di offerta turistica. Tra le più note quelle francesi (Champagne, Bordeaux, Borgogna), la Wine Route in Sud Africa, la Deutsche Weinstraße tedesca, la Ruta del Vino cilena.

Un tour enogastronomico in Toscana, da Firenze alla Maremma, alla scoperta dei vini e dei piatti tipici di una delle regioni più belle del mondo!

Cosa c'è di meglio di un tour enogastronomico in Toscana= Città d'arte e borghi medievali, filari d'uva e uliveti sulle dolci colline, in una regione dal fascino irresistibile, culla della lingua italiana, del buon cibo, dell'ottimo olio e di pregiati vini. Il luogo ideale per un viaggio on the road all'insegna della buona tavola, per scoprire i borghi più nascosti e suggestivi, per lasciarsi cullare dalle morbide curve delle sue strade e assaporare i piatti più prelibati.

Firenze a piedi

Il tour non può non partire da Firenze. A piedi o in bicicletta è il modo migliore per scoprirla. Raggiungete la Cattedrale di Santa Maria del Fiore e da qui proseguite per la magnifica Piazza della Signoria e il Palazzo Vecchio. Il Ponte Vecchio non è lontano, con le sue luminose gioiellerie. Da qui è facile passare sull'altra sponda dell'Arno e visitare il Giardino di Boboli. In posizione rialzata, è il punto giusto dal quale scattate una fotografia: la città vi sorprenderà. Prima di lasciare Firenze, fermatevi in uno dei tanti ristoranti per gustare una vera bistecca "fiorentina".

La bistecca alla fiorentina, il piatto per eccellenza della tradizione locale - By smilingpixell, via Pixabay

Da Firenze a Siena, tra le Valli del Chianti

Da Firenze, imboccate il raccordo autostradale in direzione di Siena. Davanti a voi si schiuderà un paesaggio unico, tra colline disegnate dai filari e ulivi. Prima di arrivare a Siena, godetevi il paesaggio del Chianti. A metà strada, fermatevi a Greve, dove troverete una delle cantine più antiche d'Italia, la Casa Vinicola Villa Calcinaia, dove viene prodotto il Chianti Classico. Qui potrete assaporare il vino rosso famoso e apprezzato in tutto il mondo, da accompagnare alla carne alla brace e a una bruschetta. In passato il borgo era il mercato del Castello di Montefioralle. Come un tempo, la tradizione si ripete oggi, ogni sabato mattina. Intorno alla Piazza del Mercato è possibile visitare stuzzicanti botteghe gastronomiche riparate dai portici. Imperdibile, inoltre, una visita al Museo del Vino. Qui si può vivere un vero e proprio viaggio tra vecchie fotografie, documenti, attrezzi del mestiere, e la curiosa collezione di oltre 180 cavatappi di tipologie diverse. Da Greve si prosegue poi per Panzano, con la pittoresca Pieve di San Leolino, quindi per Castellina, dove ammirare i vari palazzi rinascimentali e la sua rocca. Manca poco a Siena. Questa è la città del Palio e delle contrade. Passeggiate per Piazza del Campo e visitate il Duomo. Assaggiate nei vari ristoranti l'ottima ribollita.

Pentola contenente la minestra di pane, successivamente riscaldata si sbriciolerà e prenderà il nome di ribollita - Original uploader LupoCapra at it.wikipedia, via Wikimedia Creative Commons

Nella terra del Brunello

Da Siena proseguite verso sud nella terra del Brunello. Fermatevi, quindi, a Montalcino e a San Quirico d'Orcia, antichissimo borgo di origine etrusca. Posto in cima a una piccola collina, un tempo era una delle tappe della Via Francigena, anche grazie alla sua posizione rialzata. Si trova a metà strada tra altri due famosi borghi della Val d' Orcia: Montalcino e Pienza. Il primo è noto per il famoso vino, il Brunello. Il secondo è considerata l'incarnazione dell'utopia rinascimentale della città ideale, ha ottenuto il riconoscimento di Sito Unesco nel 1996. Fermatevi nelle botteghe gastronomiche e assaporate la famosa caciotta, dal sapore fresco e inconfondibile. Concludete la giornata a Bagno Vignoni, piccolissimo borgo medievale sorto intorno ad una grande vasca di acque termali caldi e fumanti, conosciute sin dai tempi dei romani.

Panorama di Montalcino - By Rossano Valeri, via pixabay

Tra le miniere dell'Amiata

Dalla terra del Brunello, proseguite per il Monte Amiata, nella terra delle miniere. Fermatevi ad Abbadia San Salvatore e Santa Fiora. Ogni vicolo delle due cittadine racconta la storia antica dei minatori. Ad Abbadia San Salvatore visitate il Museo Minerario. In Piazzale Renato Rossano 2 salite sul trenino della miniera e scoprite il sottosuolo, dove alcuni decenni fa gli operai estraevano il mercurio. Anche a Santa Fiora potrete visitare il Museo delle Miniere di Mercurio. Siamo in una zona di montagna. Qui è possibile assaporare la Cinta Senese, razza di maiale del posto, dal suo grasso morbido e oleoso, oltre alle ottime zuppe come quella con i funghi, e il capriolo.

Ambrogio Lorenzetti, La città del buon governo, particolare raffigurante la Cinta Senese, affresco nel Palazzo Pubblico di Siena - Public domain, via Wikimedia

Dai monti al mare, a spasso nella Maremma

Dopo un bel bagno ristoratore nelle calde acque di Saturnia, proseguite per Manciano dove non potete perdervi una degustazione dell'ottimo formaggio locale. Da qui inizia la Maremma. Arrivati alla Marsigliana, proseguite a sud sulla provinciale per Capalbio nella Maremma più incontaminata (e disabitata). Giunti a Capalbio, salite a piedi sulla sua rocca. Sulle mura del borgo medievale e dalla sua torre godrete di una vista meravigliosa verso il mare. Chiamata la "Piccola Atene" perché luogo di dibattiti politici nella sua Piazza Magenta, è ritrovo di intellettuali e scrittori. Questo è anche il regno della carne alla brace e dell' "acqua cotta", dei tortelli al ragù e del cinghiale alla cacciatora. Raggiungete, infine, Orbetello, cittadina posta al centro di una particolare laguna, dove assaporare un ottimo pesce alla griglia preparato dai pescatori della zona.

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A proposito di: Maria Susana Diaz

Ho deciso di aprire questo blog, per condividere insieme ad altre persone la passione che ho per la cucina, da qui il titolo del blog, non mancheranno ricette classiche, rivisitate, personali e cercherò di spaziare il più possibile. Le ricette che troverete rispecchiano il mio quotidiano, spero di riuscire per quanto sia la mia modesta esperienza di poter esservi utile nei miei consigli, perchè qualunque cosa decidiate di fare, la cucina richiede tempo, amore e passione.

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