Ingredienti: per 4 persone
More di gelso (Morus rubra): 500 g
Succo di 4 limoni: 100 g
Zucchero: 3 cucchiai
Il gelso è un albero tipico del paesaggio brianzolo, un tempo largamente diffuso giacché le sue foglie erano alimento prelibato delle larve dei bachi da seta.
Come succede sovente nelle economie più semplici, le more di gelso (altrimenti dette moroni) divennero presto un frutto impiegato nella piccola gastronomia contadina, tanto a crudo (condite con succo di limone per modularne il gusto troppo dolciastro e stucchevole), quanto cotte.
Delle due varietà note (morus alba e morus nigra), quest'ultima è la più adatta agli usi gastronomici, essendo meno dolciastra, più succosa e acida.
Il suo colore rosso scuro è dovuto al peculiare contenuto in sostanze fenoliche della categoria degli antociani.
Come tutte le more e i frutti di bosco, è molto ricca in vitamina C e vitamine del gruppo B. La sua maturazione è rapida, cosicchè l'uso migliore è quello di confezionare confetture o sciroppi.
Ormai scomparsa (essendo abbandonata la coltura del gelso) dagli usi gastronomici, non viene praticamente più commercializzata: soltanto a Napoli, rimane traccia della tradizionale vendita delle more di gelso adagiate nelle foglie, per mantenerle fragranti e profumate, accompagnata dal grido musicale del gelsaio.
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Preparazione: 20’
- Mettere le more in un tegame di terracotta.
- Portarle all'ebollizione, rimescolando col cucchiaio di legno.
- Versare lo zucchero ed il succo di limone;.
- Versare in una zuppiera e coprire affinchè facciano un po' di sugo.
- Mettere al fresco e servire.
Varianti:
invece delle more scure, si possono impiegare le more bianche (morus alba sativa), che sono un po' più insipide.
Le more di gelso cotte si servono con gallette, fette di dolci induriti, biscottini.
Il vino di accompagnamento deve essere liquoroso: Moscato secco o dry dell'Oltrepò o San Martino della Battaglia.
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